Pecore sbranate nei recinti, lupi e cinghiali da Romano a Sassello
Nella morsa di cinghiali e lupi: “Danni e perdite che pesano sui bilanci delle aziende agricole”
Sassello
– Ennesimo raid devastante all’azienda agricola Romano di Franco, Simone, Federico di Sassello. La Confederazione Italiana Agricoltori di Savona: “Proseguiamo la nostra battaglia”.
<<Oltre ai cinghiali anche i lupi, le razzie non si fermano e continuiamo a subire danni alle nostre aziende, oltre ad una progressiva riduzione di aree rurali e superfici agricole a disposizione dei produttori, troppo compromesse dalle irruzioni e scorribande della fauna selvatica – denuncia Cia Savona ->>.
Cia Savona rimbalza con forza il grido di allarme della rete di imprese agricole a conduzione familiare del nostro entroterra – zootecnia, agriturismo e settore cerealicolo – di Franco, Federico e Simone Romano, che coinvolge i territori di Sassello, Giusvalla e Mioglia.
I giorni scorsi, oltre alla presenza degli ungulati, a far visita sono stati i lupi, che hanno sbranato le pecore della recinzione penetrando all’interno della struttura rurale.
<<Ormai la conta dei danni è senza fine… Siamo di fronte a forti aumenti dei costi gestionali, delle materie prime, dei rifornimenti necessari alle nostre produzioni, penso al foraggio – lamentano i Romano di località Albergare -, e in questo contesto a dir poco difficile non si riesce ancora a risolvere il problema dei cinghiali e della fauna selvatica, tutelando una volta per tutte le imprese, i produttori e coltivatori, già alle prese con diversi sacrifici operativi e logistici nello sviluppo aziendale nelle località interne e montane del nostro territorio.
I danneggiamenti a strutture, aree agricole e allevamenti stanno incidendo sempre di più sui bilanci delle imprese e per questo serve fare qualcosa, ma da subito… Tanti ormai non possono più attendere e la politica e le istituzioni battano un colpo… – concludono in coro gli esasperati imprenditori agricoli sassellesi ->>.
Cia Savona si unisce alla presa di posizione dei suoi associati, impegnata in una forte azione sindacale per ottenere un vero piano di abbattimenti e riduzione della fauna selvatica, oltre a sostenere le procedure sui rimborsi e risarcimenti. E sulla peste suina è stata avviata la compilazione di schede da parte di aziende e operatori sui danni effettivi provocati dalle restrizioni e limitazioni, “plico” che sarà portato sul tavolo dell’Assessorato all’Agricoltura regionale, sperando che assieme alla struttura commissariale si possa traguardare una fine effettiva dell’emergenza.
<<La stessa battaglia – sottolinea il presidente provinciale Cia Savona Sandro Gagliolo – e raccolta firme sulle necessarie modifiche all’attuale legge regionale si inserisce proprio nella direzione di salvaguardia delle attività agricole nell’entroterra savonese, unica via per una rinascita rurale nel segno di produzioni d’eccellenza e turismo green: se si consente a cinghiali e animali selvatici di deturpare in maniera nefasta terreni e aree destinate alla coltivazione non si andrà da nessuna parte. E come Cia Savona sosterremo iniziative e azioni concrete che possano dare prospettive di crescita e tutela del patrimonio boschivo e naturalistico>>.
La situazione, unita alla continua siccità, che da mesi attanaglia i campi, è allo stremo. Per non dire poi degli abbattimenti dei maiali che le aziende Romano hanno dovuto compiere per l’emergenza peste suina africana.
Sui lupi interviene anche l’Osservatorio Savonese Animalista
<<Irritazione e tristezza degli animalisti savonesi per la morte, sbranate dai lupi, di capre e pecore a Sassello: è incredibile che i watussi ed i pastori abruzzesi riescano a difendere le loro greggi rispettivamente da leoni, orsi e lupi, e in Liguria non ancora – si chiedono da Osa -.
Occorre quindi che al più presto la regione Liguria, che ha già messo a disposizione fondi adeguati, finanzi ed obblighi per legge – pena il ritiro delle autorizzazioni sanitarie – allevatori e pastori a difese attive dei loro animali; le soluzioni sono quelle, efficacissime, alcune attuate da secoli, con cani da guardiania, recinti elettrici o comunque rinforzati e stalle robuste.
L’Osservatorio Savonese Animalista ricorda che il lupo, come tutti i predatori, è un animale opportunista che caccia le prede più facili; rendergli difficile o impossibile sbranare le greggi lo costringe a fare il suo naturale lavoro: cacciare cinghiali, daini e caprioli, contribuendo così alla loro riduzione numerica; ma ciò contrasta con gli interessi dei cacciatori?
Il lupo – conclude Osa – non ha mai attaccato uomini o bambini, a parte nelle favole>>.
G. D.