Sassello, cibo per cinghiali a San Sebastiano, folle strategia

Sassello, cibo per cinghiali a San Sebastiano, folle strategia
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Nonostante i divieti, e le multe, c’è chi lascia alimenti per gli ungulati

Peste suina

– L’ordinanza del Comune di Sassello è la numero 6 del 17 maggio dal titolo “Prevenzione dei rischi connessi alla presenza e alla circolazione degli ungulati nell’ambito urbano del comune di Sassello“:

  • È fatto divieto a chiunque di fornire alimenti e scarti alimentari agli animali selvatici, in particolar modo agli ungulati appartenenti alla specie “Sus scrofa”, nome comune “cinghiale”.
  • Tutti gli abitanti e proprietari di terreni prospicenti le strade del Comune di Sassello sono tenuti a mantenere puliti e sgomberi i terreni stessi dalla vegetazione infestante, allo scopo di prevenire il crearsi di condizioni ecologiche favorevoli alla penetrazione e all’ambientamento dei cinghiali.

Una ordinanza nata dopo l’esplosione della peste suina africana e della conseguente emergenza che sta mettendo in ginocchio tante attività, oltre a non permettere la fruizione dei boschi e dei fiumi.

Evidentemente, però, c’è chi delle regole e del buon senso, oltre che del rispetto per la collettività, non importa e fornisce il cibo ai cinghiali.

Le foto ben documentato l’area intorno alla chiesetta di San Sebastiano tra via Pozzetto e via Colletto, quindi a pochi metri dal centro storico di Sassello, e chissà quante altre “trattorie” forniscono pasti per gli animali selvatici.

Che la lotta, da parte delle istituzioni, alla peste suina africana sia stata finora un fallimento, gestita, o meglio, improvvisata in ritardo e infine coronata con una recinzione per pecore più che per ungulati, è un dato certo, ma la “collaborazione” di costoro che rifocillano i cinghiali è assai maldestra, o forse… strategica!

 

G. D.