La recinzione peste suina non convince, depopolamento cinghiali quando?
Eradicazione, ristori, Consiglio regionale aperto, le richieste della Cia Liguria
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Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, con delega alla peste suina africana, insieme alla vicepresidente della XIII Commissione Agricoltura, Maria Spena, ha incontrato produttori di foraggio e associazioni di categoria della zona rossa di Roma e Rieti per confrontarsi sulla peste suina che, oltre a Liguria e Piemonte, ha colpito il Lazio.
<<Tra le richieste degli imprenditori agricoli – commenta Costa -, quella di svincolare paglia e fieno da ogni divieto di movimentazione e quindi che possano essere ceduti alle aziende zootecniche che non allevino suini.
L’ordinanza deve essere rivista e modificata e gli allevatori di suini devono ricevere subito dei ristori, viste le ricadute sul comparto. Contestualmente è doveroso ridurre il numero dei cinghiali sul territorio – conclude il sottosegretario – e ripristinare l’equilibrio ambientale>>.
E proprio sulla riduzione dei cinghiali interviene l’associazione agricoltori Cia Liguria che palesa le sue perplessità sulla recinzione partita in Piemonte da pochi giorni.
<<Rete anti-cinghiale? Vediamo se tiene… Intanto il depopolamento e le gabbie di cattura>>. Queste le priorità di Cia che sull’efficacia della recinzione anti-cinghiale ha da sempre esternato più di un dubbio e, viste le prime istallazioni, i dubbi non diminuiscono.
<<Prendiamo atto dell’avvio dell’opera come un ulteriore elemento che consente, sicuramente nelle zone già delimitate, di avviare una prima azione di riduzione della presenza del cinghiale. Ma siamo convinti da tempo che non vi fosse alcun ostacolo ad avviare da subito, con mezzi adeguati, operazioni di depopolamento – sottolinea Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -.
Così come crediamo che una diffusione delle gabbie di cattura sia uno strumento utile a tutela delle colture, specie di quelle ad alto rischio che sicuramente non vedranno benefici a breve né della recinzione né del piano di abbattimenti, annunciato ma non si sa ancora quando effettivamente messo a calendario.
Riteniamo utile – prosegue il presidente – e pertanto sosteniamo la richiesta di convocazione di un Consiglio regionale aperto avanzata dai colleghi di Confagricoltura. Il tema è tale che necessita della massima coesione e consapevolezza da parte della politica.
Auspichiamo che già dal prossimo 14 giugno, data in cui è stato convocato un Tavolo Verde monotematico, si possa avviare concretamente un processo che veda riconosciuto il danno subito dall’economia delle zone soggette a restrizioni, sia avviata l’opera di depopolamento, si definisca un orizzonte temporale al quale tendere per la ripresa dell’ordinaria attività.
Insomma – conclude Roggerone – si dia concretezza agli annunci fatti e rifatti. La rete un primo atto? Vediamo se tiene…>>.
Nel frattempo, la Liguria è entrata nel boom turistico ma l’area coinvolta nella zona di protezione II sta soffrendo i divieti imposti dalle delibere ministeriali e regionali.
G. D.