Liguria, la situazione dell’ambiente nel 2021

Liguria, la situazione dell’ambiente nel 2021
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Cosa è migliorato e quali sono gli aspetti su cui gli enti competenti devono concentrare attenzione e impegno

Il Dipartimento Ambiente e Protezione civile della Regione, in collaborazione con Arpal, ha elaborato una Relazione sullo stato dell’ambiente in Liguria (Rsa), si tratta di una fotografia dell’ambiente ligure aggiornata in base ai dati più recenti, per verificare cosa è migliorato e quali sono gli aspetti su cui gli enti competenti devono concentrare ancora attenzione e impegno.

La Rsa è uno strumento totalmente informatizzato, consultabile nel sito regionale.

Rifiuti

Nell’analisi dei dati 2020-21 a causa della emergenza epidemiologica Covid-19 deve essere tenuto in considerazione il carattere anomalo del periodo, pertanto di ridotta significatività nella serie storica dei dati. La pandemia, per quanto riguarda i rifiuti, ha senz’altro contribuito in maniera significativa al calo di produzione, influenzando anche negativamente la raccolta.

Nello specifico:

  • la produzione complessiva di rifiuti nel 2020 ha visto un nuovo calo fino a 792.000 t totali, -15,4% rispetto alle quasi 937.000 del 2012
  • la produzione pro-capite scende parallelamente, arrivando a 518 kg/abitante anno, rispetto ai 533 dell’anno precedente
  • la raccolta differenziata è risultata pari al 53,46%, quasi immutata rispetto all’anno precedente, con un dato che segna comunque una crescita di circa il 15% rispetto al 38,63% del 2015.

Tra le province:

  • Spezia resta leader con un ottimo 74,18%,
  • Savona al 62,42%
  • Imperia al 53,11%
  • la Città Metropolitana di Genova, pur salita al 45,04% resta ancora indietro. Sconta soprattutto il ritardo del Comune di Genova, attestato su un ancora basso 35,43%.

Emissioni di inquinanti

Sebbene l’andamento delle emissioni di inquinanti e delle concentrazioni in aria ambiente mostri una generale diminuzione anche a causa del periodo di lockdown, nel 2020 persistono superamenti dei limiti stabiliti dalla norma per le concentrazioni di Biossido di Azoto (NO2) in alcune stazioni da traffico, del valore obiettivo per l’Ozono in diverse stazioni di fondo della Regione e del valore obiettivo di Benzo(a)Pirene nella stazione di Cairo Montenotte, in area industrializzata.

Come individuato dagli atti di pianificazione regionale, la fonte di emissione avente maggiore influenza sulle concentrazioni di NO2 a Genova, e pertanto su cui agire efficacemente, è il traffico dei veicoli a cui si aggiunge il porto (principalmente lo stazionamento delle navi in porto) in alcune aree del centro e ponente.

Un ulteriore apporto di minore entità è dovuto alle emissioni dagli impianti di combustione.

Per quanto riguarda invece il PM10, anche nel 2020 non si segnalano superamenti del valore limite sulla media giornaliera.

Ecosistema costiero

L’ecosistema costiero è generalmente in salute, con tutti gli indicatori biologici esaminati in condizioni almeno sufficienti ed una grande maggioranza in stato almeno buono, con tendenza al miglioramento, confermata dai dati di classificazione 2014-2019.

Per contro, esistono alcuni inquinanti di natura chimica la cui presenza risulta localmente ancora al di fuori degli standard di qualità obiettivo per il 2021; tale criticità si riscontra raramente nelle acque, più diffusamente nei sedimenti marini.

Acque interne

Le acque interne superficiali presentano l’84% dei corpi idrici in stato chimico buono e circa il 45% in stato ecologico buono.

La classificazione 2014-2019, in peggioramento rispetto al periodo precedente risente della diversa modalità di trattamento dei dati. Su tali cifre si dovranno paragonare le successive classificazioni, valutando l’efficacia delle misure di risanamento previste dal Piano di Tutela delle Acque.

La qualità dei laghi valutata nei sette principali invasi artificiali risulta ovunque soddisfacente.

Acque sotterranee

Sostanzialmente stazionaria la situazione delle acque sotterranee, che presentano ancora diversi superamenti dei limiti per alcuni parametri chimici, anche se in alcuni casi dovuti alla natura stessa della matrice rocciosa.

L’analisi della tendenza 2012-2015/2016-2018 evidenzia invece un lento ma generalizzato miglioramento nella concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee delle zone vulnerabili individuate (Piana di Albenga e bacino Argentina).

Biodiversità animale e vegetale

La ricchezza di biodiversità animale e vegetale in Liguria è documentata dalla presenza di oltre 4950 entità sistematiche nella check list dell’osservatorio ligure della biodiversità (Libioss), di cui 633 sono però entità aliene, 189 delle quali risultano aliene invasive (Ias).

Difesa del suolo

Per quanto riguarda la difesa suolo, gli studi condotti per la direttiva Alluvioni hanno permesso di affinare nel corso del 2015 le stime relative alla percentuale di popolazione residente in aree inondabili:

  • 16% Imperia
  • 20% Genova
  • 31% Savona
  • 23% La Spezia

Dal 2006 al 2021, sono stati finanziati con oltre 610 milioni di euro interventi strutturali di difesa del suolo, ma il fabbisogno per interventi finalizzati alla messa in sicurezza delle aree a rischio molto elevato ed elevato, come desumibile dai piani di bacino approvati, ammonta a circa 1,5 miliardi di euro.

Gli interventi effettuati nel 2020 che hanno riguardato i Bacini del Torrente San Francesco (Sanremo), Torrente Recco (Recco) ed il Torrente Fereggiano (Genova), hanno determinato una riduzione della pericolosità da alluvione per circa 8180 persone complessivamente distribuite su circa 340.000 mq di superficie.

La Relazione è organizzata in tre parti: la prima parte elenca le diverse aree tematiche; a queste seguono le azioni trasversali di risposta (Via e Vas, Educazione Ambientale, strumenti di sostenibilità e controlli ambientali).

Chiude il quadro complessivo degli indicatori ambientali in Liguria.

 

G. D.