Agricoltori e pescatori in centinaia a Genova per difendere il proprio futuro
Costi di produzione alle stelle, speculazioni e peste suina: a rischio la sopravvivenza delle imprese liguri
Genova
– Dalla pesca alla floricoltura, dall’agricoltura alla silvicoltura fino all’olivicoltura: tutti i comparti si sono radunati in Darsena, a Genova, per denunciare le speculazioni che stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle produzioni locali.
<<Stop speculazioni sulla nostra pelle: in centinaia hanno aderito alla manifestazione di Coldiretti che ha fatto luce su tutte le difficoltà che le imprese liguri sono costrette ad affrontare>>.
Sbloccare fondi Pnrr e incentivare fotovoltaico sui tetti senza consumo di suolo
Nelle ultime ore la situazione si è aggravata ulteriormente a causa della guerra che rischia di affossare l’economia con il caro petrolio spinto anche dall’invasione dell’Ucraina e le ritorsioni della Russia che colpiscono i mezzi di produzione a partire dai concimi.
In Darsena è stato creato anche un “giardino della pace” simbolico, da cui agricoltori e pescatori hanno richiesto a gran voce la risoluzione del conflitto.
L’esplosione dei costi energetici si sta riversando a catena sull’intera filiera produttiva, con quasi un agricoltore su tre (30%) che è costretto a ridurre la produzione e con le barche della flotta ligure che rischiano sempre più frequentemente di navigare in perdita.
Come denunciato attraverso il “tavolo della verità” allestito in Darsena e il “viaggio tra i rincari della pesca” che ha portato i partecipanti della manifestazione a bordo di un peschereccio, l’energia ha subito aumenti fino al +110%, il carburante agricolo arriva a +50% e quello per la pesca addirittura a +90%.
E aumentano, di conseguenza, anche i costi delle materie prime con i mangimi che registrano un +80%, i concimi +143% e gli imballaggi fino a +50%, impattando su tutte le filiere, dalla plastica per i vasi delle piante, al vetro per le bottiglie di olio e di vino, fino alla carta per le etichette.
Infine, è schizzato alle stelle il prezzo dei canoni demaniali marittimi, con i pescatori che sono passati da pagare un massimo di 370 euro annui a ben 2698,75 euro, per spazi che non sono fonte di reddito e indipendentemente dalla metratura occupata.
<<Il Covid-19 ha portato a uno scenario di accaparramenti, rincari e speculazioni che stanno mettendo a dura prova le nostre imprese in un momento di ripresa a seguito delle difficoltà legate alla pandemia – spiegano Gianluca Boeri presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato confederale ->>.
Le proposte/richieste di Coldiretti:
- liquidità alle imprese;
- stop pratiche sleali per garantire il giusto prezzo;
- sblocco fondi Pnrr 1,2 miliardi di euro per contratti di filiera;
- sblocco fondi nazionali;
- semplificazioni urgenti: dal Ministero della transizione ecologica servono:
- sblocco della proroga degli incentivi al biogas;
- sì al digestato come fertilizzante.
G. D.