Operazione case fantasma a Cuneo, evasione fiscale e sequestri

Operazione case fantasma a Cuneo, evasione fiscale e sequestri
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I finanzieri sequestrano patrimoni per mezzo milione di euro

Cuneo

– Le Fiamme Gialle di Fossano (Cuneo) hanno scoperto diverse operazioni finanziarie da parte di un imprenditore, con altri due soggetti, al fine di evadere il fisco, che hanno portato al sequestro di immobili e denaro per 500mila euro

L’attività investigativa è partita da operazioni finanziarie condotte in perdita: l’uomo aveva riscosso alcuni certificati di deposito, per circa 170 mila euro, incassandoli al di sotto del valore nominale.

E’ stato quindi scoperto un elaborato disegno criminoso attraverso cui l’imprenditore, avvalendosi del concorso della propria moglie e di un consulente esterno alla società, stava vendendo tutti i suoi beni mobili ed immobili, per sfuggire al fisco.

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Le indagini, svolte sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Asti, hanno svelato che, ancora prima dell’incasso dei certificati di deposito, l’imprenditore aveva stipulato un preliminare di vendita di tre immobili ad una società riconducibile a persone di sua fiducia, in modo tale da evitare l’azione coattiva del fisco sugli stessi.

A distanza di pochi mesi, in realtà, gli immobili erano stati venduti a soggetti estranei all’indagine dal medesimo imprenditore il quale era rimasto in possesso degli stessi e, al fine di “schermare” i proventi dell’operazione, ha fatto svolgere tutte le operazioni al proprio consulente, compreso l’incasso della vendita.

Altri atti fraudolenti sono stati commessi a vantaggio della moglie, alla quale lo stesso ha donato, in regime di separazione dei beni, denaro e l’abitazione dove della loro residenza.

Con queste operazioni tese a spossessarsi di tutti i beni mobili ed immobili i tre venivano deferiti alla Autorità Giudiziaria astigiana in relazione al reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, pertanto su disposizione del Tribunale i Finanzieri procedevano al sequestro preventivo di immobili e denaro per un totale complessivo di 500 mila euro, quali profitto del reato.

 

G. D.