Ancora due aggressioni contro agenti nel carcere di Marassi
Sappe: “Poliziotti penitenziari lasciati soli e allo sbaraglio: vertici amministrazione penitenziaria si devono dimettere”
Genova
– E’ altissima la tensione nel carcere genovese di Marassi e sale la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Sappe.
<<Un detenuto senegalese, arrivato a Marassi da pochi giorni dal carcere di Torino per ordini e sicurezza e con problemi psichiatrici – denuncia Michele Lorenzo, segretario ligure del Sappe -, ha dato una testata a un poliziotto penitenziario perché non voleva entrare in cella, rompendogli il naso.
Il senegalese, con fine pena 2023, era giunto nel carcere di Marassi da qualche giorno, trasferito dal carcere di Torino per motivi legati all’ordine ed alla sicurezza in quanto resosi protagonista di atti di violenza fisica verso gli altri compagni detenuti.
Si tratta di un detenuto che il Provveditorato penitenziario di Torino continua a spostare nelle carceri del distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, ma in realtà denota una carente organizzazione gestionale di questi soggetti in quanto in accordo con le direzioni sembrerebbe che dovesse essere allocato in osservazione psichiatrica.
A Marassi, però, non c’è un posto letto nella Sezione dedicata e quindi è stato messo in una Sezione comune. Appena avuta l’occasione, mentre è uscito dalla cella per recarsi nel cortile dei passeggi, ha colpito con una testata un agente perché a suo dire doveva essere scarcerato.
Altro evento critico – conclude Lorenzo – è avvenuto nel pomeriggio di ieri, quando un altro detenuto straniero, di nazionalità marocchina di 35 anni, dopo essere uscito dalla cella sembra per una telefonata, che non poteva farle perché mancava il nulla osta dell’Autorità Giudiziaria, ha dato in escandescenza sul piano, aggredendo l’agente e rompendo anche l’orologio appeso nel muro il dispenser del gel>>.
Secondo Donato Capece, segretario generale del Sappe il problema riguarda anche i detenuti con problemi psichiatrici.
<<I numeri degli eventi critici accaduti nelle carceri italiane nel primo semestre del 2021 sono allucinanti – spiega Capece -: 5.290 atti di autolesionismo, 44 decessi per cause naturali, 6 suicidi e 738 sventati dalla Polizia Penitenziaria, 3.823 colluttazioni, 503 ferimenti.
In pratica, ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa.
Se gli attuali vertici non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari devono dimettersi tutti! Le carceri sono in mano ai delinquenti – conclude Capece -. Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti>>.
Continua pertanto il clima surriscaldato nel carcere di Genova.
G. D.