Ospedale Cairo Montenotte, come è andata l’assemblea pubblica
Stamane si è tenuto un incontro pubblico organizzato dal Pd, presenti sindacati e amministratori locali
Dall’inizio della pandemia da Covid dello scorso anno, la sanità in Liguria è stata tra i temi più discussi e controversi, in particolare la situazione degli ospedali “minori” e relativi servizi, spesso sospesi e in attesa di ripresa, o addirittura in fase di trasformazione, tra cui quello di Cairo Montenotte.
<<Continueremo a lottare perché il diritto alla salute dei cittadini sia garantito – commenta il Pd durante l’assemblea pubblica presso la Soms di Cairo Montenotte -.
Toti fermi il processo dell’Ospedale di Comunità: non è quello che vogliono i valbormidesi. Avvii invece un confronto vero con il territorio. Noi, con il supporto delle amministrazioni, riprenderemo il tema dell’Ospedale di area disagiata, per dare alla Val Bormida il servizio sanitario di cui ha bisogno>>.
L’Ospedale di Cairo Montenotte in prospettiva Ospedale di Comunità, come annunciato dal presidente della Regione Giovanni Toti, lascia perplessità tra i cittadini, associazioni e sindacati che oggi hanno partecipato all’assemblea pubblica organizzata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico Articolo Uno in Regione sul Futuro dell’ospedale di Cairo.
Nutriti la presenza di amministratori locali, cittadini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil,
<<Quello che il presidente, nonché assessore alla sanità, vorrebbe far passare come una svolta nel servizio sanitario della Val Bormida (“una delle punte di diamante della riorganizzazione del sistema sanitario territoriale ospedaliero della Liguria”, ha dichiarato Toti), è di fatto un declassamento – afferma il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello -.
Vuol dire privare la Val Bormida di quel presidio sanitario che attende da tempo e che sarebbe indispensabile in un territorio i cui collegamenti non sono sempre agevoli a causa di un’infrastruttura fragile: frane e maltempo spesso bloccano strade e cittadini rendendo difficile raggiungere anche l’ospedale più vicino, a Savona o a Pietra Ligure>>.
<<Cairo e la Val Bormida hanno bisogno di un Pronto Soccorso e di un potenziamento del servizio di automedica del 118 e dell’Ospedale San Giuseppe – commenta Giorgia Ferrari capogruppo di Cairo Civica e Democratica -.
Non bastano un Punto di Primo Intervento aperto solo 12 ore al giorno e un presunto Ospedale di comunità che di Ospedale avrebbe solo il nome. Sempre più spesso noi valbormidesi rimaniamo isolati a causa del maltempo e delle difficoltà di collegamento con gli ospedali di Savona e Pietra Ligure>>.
Quello che invece è necessario per rilanciare una sanità territoriale che ha già subito profondi tagli nel tempo lo illustra:
<<Serve una programmazione urgente, non solo sugli ospedali, ma sulla sanità territoriale che viene ogni giorno sempre più depotenziata – rilancia Simone Ziglioli coordinatore Pd Val Bormida -.
Servono azioni immediate per evitare che in diversi comuni valbormidesi vengano a mancare le guardie mediche e i medici di base. Occorre avviare seriamente l’assistenza domiciliare, pensare all’utilizzo della telemedicina e avviare una programmazione per sopperire alle carenze del personale medico e infermieristico>>.
G. D.