Juventus, cambia le orecchie alla zebra!
Dopo otto scudetti il tifoso vuole la Champion
Prima in classifica serie A, prima nel girone Champion League e passaggio agli ottavi, seconda in stagione nel ranking europeo (quinta nel generale), ci sarebbe quindi da essere ben contenti del percorso finora compiuto, eppure l’esigente tifoso juventino è preoccupato.
Fallito il primo obiettivo stagionale con la netta sconfitta in Supercoppa a favore della Lazio (ancor più grave poiché arrivata dopo pochi giorni dalla prima sconfitta in campionato sempre dalla Lazio), il tifoso teme di restare ancora una volta a bocca asciutta (o meglio, amara!) in Champion e addirittura di dover lasciare lo scudetto alle avversarie.
Quindi ‘sto tifoso è in confusione o le sue paure sono giustificate? Il calcio è una “scienza” che ci ha insegnato al tutto e al suo contrario, però alcune ragioni al tifoso le darei. Il confronto fra Sarri e Allegri viene spontaneo, così come alcune scelte di calciomercato lasciano perplessi.
Partirei dall’aziendalista mister Allegri, cacciato dal trono senza gioco e spettacolo. Gli va riconosciuto di aver sempre dato a questa squadra la certezza del risultato, in una concretezza tale da garantire prima o poi il goal. Egli con tanta solidità in difesa e un ossessivo amore per il decantato 1 a 0, ha portato molti trofei e due finali di Champion che, per quanto ennesime e neppure da albo d’oro, si son tradotte in quattrini e sponsor.
L’indipendente mister Sarri è arrivato a furor di popolo dopo che il sogno Pep Guardiola è svanito sull’asse inglese e fra le fake news di cui il calcio si ciba a iosa. Il lungo silenzio che è trascorso dall’esonero Allegri (17 maggio) alla nomina (16 giugno) dell’ex Chelsea (in dote tanto di Europa League vinta il 29 maggio), non ha convinto del tutto. In sede tutti convinti di questa scelta tecnica?
Mah, i dubbi di questo Natale sono gli stessi di allora: Sarri è uomo da Juve? Sarri è allenatore da Juve?
Uomo e allenatore rendono al meglio se viaggiano insieme, anzi, è proprio una caratteristica di successo averli nella stessa persona. Poi, finora di bel gioco (non certo quello visto a Napoli che mai sarà) se ne è visto solo a tratti, scelte tecniche opinabili spesso mascherate dall’estro dei singoli. Sei mesi sono pochi per capirlo, ma credo che le preoccupazioni di quell’esigente tifoso juventino partano proprio da qui.
Il tempo (poco!) dirà.
Se ho il sospetto che la scelta dell’allenatore sia caduta a furor di popolo, anche nell’indirizzo calciomercato non ho trovato quella consueta fermezza che ha sempre contraddistinto la società nel contenere gli errori al minimo.
Matuidi, Khedira, Dybala, Higuain, erano coloro che dovevano produrre il tesoretto per arrivare a una punta (Icardi?) e far cassa per il bilancio: meglio non avventurarsi in quale posizione sarebbe la squadra senza di loro.
Sono arrivati i “costo zero” (le ricche commissioni ai procuratori ci sono comunque!) Ramsey e Rabiot, ma con ingaggi troppo alti in prospettiva cessione (brutto vizio!), che fra infortuni e cali di forma devono ancora svelarsi.
Sono arrivati i difensori Danilo, de Ligt e Demiral: il primo ottima riserva mentre i secondi due titolari che Sarri se li sta “giocando” non al meglio fra campo e panchina quando potrebbe, almeno in campionato, giocare “a tre” con Bonucci o comunque alternarli con quest’ultimo, sfrontato protagonista in negativo di troppe reti subite. Non sono invece partiti De Sciglio e Rugani: il primo troppo spesso titolare, mentre il secondo non ha mai convinto quanto a cattiveria agonistica da grande squadra.
Sfortunati Perin e Pjaca che causa infortuni non si sono accasati altrove come avrebbero meritato, lo stanno facendo in questo mercato invernale (prestito a zero?). Mercato che ha visto la partenza di Mandzukic (cessione a zero?) di cui nulla si può dire poiché nulla si sa, sicuramente il suo carattere non ha aiutato nelle presunte trattative estive.
Non credo che il mercato invernale possa migliorare la squadra, ben venga lo sfoltimento della rosa, sempre non si voglia perseverare nelle incertezze di campo e di scrivania.
Credo che quel preoccupato tifoso juventino rinuncerebbe al record scudetti (già in bacheca chissà per quanti decenni) pur di rinnovare le “grandi orecchie” alla zebra, altrimenti un anno… buttato!
Il tempo (poco!) dirà.
G. D.