Bruciano auto, fiamme al palazzo, ferita una bimba. 2 arresti a Genova
La Polizia di Genova ha arrestato due cittadini dell’Ecuador di 24 e 26 anni per danneggiamento a seguito di incendio
Intorno alle due di stanotte, due volanti della Polizia di Genova sono intervenute in via Spaventa dove un cittadino aveva visto due giovani, 24 e 26 anni dell’Ecuador, appiccare il fuoco ad una macchina parcheggiata per poi scappare all’interno di uno stabile al civico 2.
Giunti sul posto gli agenti dell’Upg hanno cercato, in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, di spegnere l’incendio con l’estintore in dotazione senza però riuscirci in quanto le fiamme si erano propagate all’esterno danneggiando anche i tubi del gas presenti nella facciata del palazzo.
All’arrivo dei Vigili del Fuoco iniziavano le operazioni di spegnimento, mentre i vetri delle finestre andavano in frantumi, gli operatori entravano nello stabile per far evacuare le tre famiglie residenti negli appartamenti interessati dal rogo per poi, a titolo precauzionale, far accompagnare una bambina presso l’Ospedale Gaslini per sospetta inalazione di fumi.
Una volta spente le fiamme, i poliziotti, grazie all’intervento dell’amministratore residente al primo piano, hanno visionato le telecamere all’interno del palazzo. Dalle immagini si è visto il 27enne entrare in macchina per poi appiccare il fuoco con un accendino e della carta, il tutto con il 24enne a fare da palo.
Immediatamente gli operatori si sono recati presso il civico 2 dove hanno trovato solo 27enne che, messo alle strette, ha fornito loro l’indirizzo di residenza del “socio”.
I due giovani, entrambi con svariati precedenti di Polizia e sottoposti alla misura di prevenzione dell’Avviso Orale del Questore di Genova, con prescrizioni di non detenere armi e sostanze infiammabili, sono stati arrestati per danneggiamento ed accompagnati presso il carcere di Marassi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La bambina dopo essere stata accompagnata al Gaslini è stata dimessa senza alcun giorno di prognosi.
G. D.
