Altro che No-Vax o No-Green Pass, la pandemia ha creato i No-All
Un viaggio dal divano attraverso i neologismi del Covid-19
Trovate qui una riflessione del sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo, in prima linea contro il Covid da 20 mesi
Da febbraio 2020 il mondo è cambiato, non è una scoperta, è arrivato qualcosa che fino ad allora lo si vedeva in libri e film apocalittici: ma quanti hanno saputo reagire ed affrontare questa pandemia da Covid?
Chi meglio dell’Organizzazione mondiale della Sanità per prendere in mano la situazione e, seppur nell’ignoranza del virus sconosciuto, condurre i vari Stati attraverso un unico protocollo mondiale. Non è andata così, ogni nazione ha fatto il suo, magari ripetendo gli errori del vicino.
Con gravi perdite umane ed economiche siamo arrivati al vaccino già nel novembre 2020: prima gli operatori sanitari (non tutti), poi via via i cittadini partendo dai più deboli (non tutti).
Nel frattempo quante perplessità: infettivologi o virologi in vetrina a pontificare, o meglio a tirare ad indovinare ciò che sarebbe avvenuto da lì a breve; un Governo, anzi due, a tastoni, dalle chiusure ai colori con una task force di 450 esperti – profumatamente retribuiti – a fungere da consulenti.
Cure, lockdown, sostegni, nel più totale stile italiano dove la burocrazia ha continuato a spaziare indisturbata rendendo più gravoso (e costoso) il percorso rispetto all’obiettivo. Forze dell’ordine che ad ogni controllo avrebbero dovuto avere un avvocato/commercialista/veggente per interpretare le norme.
Indecisioni che hanno condizionato le menti di alcuni (peraltro già duramente provate). Sulla già nota sfiducia nelle istituzioni si è caricato lo sconforto dell’isolamento, dell’incertezza lavorativa, la noia e, per alcuni, la convinzione di una possibile dittatura pandemica.
Più che la crescita dei No-Vax e dei No-Green Pass, preoccupa la genesi dei No-All, coloro che più passa il tempo e più vanno contro ogni forma di regola, tanto vedono il legislatore, sia esso circoscrizionale o governativo, un despota da regime.
Temo che qualunque Governo non avrebbe saputo fare meglio, se ci guardiamo in giro non c’è uno Stato che alla distanza abbia saputo far meglio di un altro. Una cosa buona qui una brutta là, il tutto senza una regia globale come ci si sarebbe aspettato dal Governo europeo e dalle organizzazioni mondiali.
Il mio pensiero sul vaccino è che,
- dopo aver subito fin da piccolo ogni vaccinazione;
- dopo che a militare mi è stato somministrato un siringone al petto (ho visto ragazzoni svenire e portare febbroni per giorni);
- dopo che per visitare aree a rischio nel mondo mi sono stati iniettati vaccini di ogni colore;
- dopo aver assunto, in tutta la mia non breve vita, ogni medicina, peraltro dai bugiardini incomprensibili (ne ricordo uno per lo stomaco che, mi era stato fatto notare dall’amico medico, riportava “a volte può essere fatale”);
ben venga il vaccino anti Covid.
Mi hanno inoculato due dosi di AstraZeneca proprio nel periodo dove lo stesso terrorizzava. Sì, un po’ di spossatezza e febbre, ma nulla di drammatico rispetto ad amici intubati in intensiva al San Paolo di Savona.
Il vaccino è sperimentale? Perché, sigarette e alcool (due a caso) sono controllate per curare la salute?
D’altronde è l’unica possibilità di campare: certo, posso beccarmi comunque il Covid, lo posso anche trasmettere, ma sono rari i casi di ricovero in intensiva per chi è vaccinato. Più saremo vaccinati e meno il virus troverà sponda per diffondersi, specie con le possibili varianti.
Errore grave del Governo non averlo reso obbligatorio, ma di averlo “travestito” tra gli obblighi del Green Pass.
E qui i No-All sono esplosi. Sorrido quando gli stessi danno del fascista/nazista/regime a chi vuole il passaporto verde, tra questi il Pd, mentre Lega e Fratelli d’Italia sono per il no. Confusione politica dalla visione di dittatura pandemica?
Quindi in conclusione, se mi sta bene il vaccino, non posso che applaudire il green pass in ogni dove, dove l’ho presentato è stato un procedimento veloce e senza controindicazioni. Sanno anche le Forze dell’ordine usare buon senso in certe situazioni.
La privacy? E quando mai, siamo sui social, sui cellulari, sui pc, sull’Agenzia delle entrate, sui tabulati dei marziani: sanno di noi ovunque, quantunque, perdunque.
Figuratevi che sono favorevole alle telecamere dappertutto: quanti reati vengono scoperti grazie ai filmati; così come, addirittura, sarei per un microchip sotto pelle fin dalla nascita: non ci sarebbero più problemi per reati, rapimenti, scomparse, fughe, evasioni.
Vuoi per la nostra Costituzione post regime e vuoi per il timore che si potesse ripetere (il regime), la caricata democrazia ha portato a questa anomala anarchia di pensiero tra i cittadini, che progresso e tecnologia hanno aiutano ad amplificare, e dove responsabilità, decisione e meritocrazia sono optional.
Da qui i tristi No-All.
E’ un punto di non ritorno, specie nelle caverne dove la natura ci rifiuterà l’ingresso per le troppe violenze subite.
G. D.
Se non fosse per il limite dei caratteri inseribili per ogni commento, sarebbe facile smontare tutto ciò che c’è scritto in questo articolo, scritto con i piedi. Purtroppo a prescindere dalla becera ignoranza dimostrata sui social da alcuni, si evince lo stesso anche dai “giornalisti”, becero giornalismo. In ogni caso questo governo e il suo presidente avrà vita breve, o si inserisce un obbligo per le cose, o altrimenti l’utilizzare i cittadini per scontrarsi fra di loro, quando c’è la libertà di non vaccinarsi ma ricattondoci con il lasciapassare che non ha alcun valore scientifico è veramente da dittatore. Per concludere, sono vaccinato ma mi rifiuto di essere identificato in ogni posto dove vado e non fare entrare chi non ce l’ha. La follia.