Falsi redditi cittadinanza, prese 29 persone nell’astigiano per 218mila euro
La Finanza di Asti smaschera 29 soggetti che hanno percepito indebitamente il contributo
Dall’inizio del 2021 i Reparti territoriali del Comando Provinciale di Asti della Finanza sono impegnati a contrastare gli sprechi di denaro pubblico e garantire un attento ed oculato impiego delle risorse nazionali, approfondendo numerose posizioni a rischio di soggetti individuati, tramite l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo ed in collaborazione con l’Inps, tra i percettori del Reddito di Cittadinanza.
L’impegnativa attività investigativa ha consentito di denunciare 29 persone responsabili a vario titolo di aver percepito indebitamente un contributo complessivo pari a oltre 138.000 euro, e di impedire, inoltre, l’ulteriore riscossione di oltre 80mila euro irregolarmente richiesti.
La casistica delle violazioni accertate dalle Fiamme Gialle è varia ed eterogenea
Diversi casi riguardano cittadini extracomunitari che hanno dichiarato falsamente la propria presenza in Italia da oltre dieci anni. Altri hanno omesso di segnalare incrementi del proprio reddito derivanti da nuove assunzioni, eredità o indicando solo parzialmente nuovi redditi effettivamente percepiti.
Addirittura in due casi risultavano lavoratori in nero presso aziende sottoposte a controllo e percepivano il RdC.
Tramite autonome iniziative sono stati inoltre individuati: un cittadino italiano risultato iscritto all’Aire (Anagrafe Italiani residenti all’estero) e un soggetto colpito da sentenza penale definitiva di condanna che hanno ritenuto, nonostante il loro status personale, di richiedere comunque il beneficio.
In tre casi è stata esposta falsamente la propria situazione familiare omettendo l’indicazione di familiari conviventi percipienti redditi che, ove inseriti, avrebbero comportato il mancato riconoscimento del contributo.
Di particolare importanza sono risultati gli approfondimenti di carattere trasversale condotti su uno di questi soggetti che hanno consentito di individuare una operazione commerciale di acquisto di arredamento per 30mila euro effettuata esclusivamente in contanti. Tale attività ha portato anche alla contestazione amministrativa per violazioni alla norma antiriciclaggio, in relazione all’utilizzo di somme in contanti superiori al limite consentito di 2.000 euro, nonché alla contestazione al commerciante delle omesse registrazioni di carattere fiscale.
G. D.