Coronavirus “Pensieri in tempi di Covid 19” dove nulla è scontato…una lettrice scrive dalle quattro mura

Coronavirus “Pensieri in tempi di Covid 19” dove nulla è scontato…una lettrice scrive dalle quattro mura
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Liberi “pensieri” di chi vive queste giornate di solitudine forzata

Sei tranquilla davanti al tuo computer, con l’illusione che ormai manca poco e finalmente avrai di nuovo un lavoro, perché manca poco alla fine del tuo tirocinio; e, già ti sei rimessa in gioco dopo aver perso il lavoro per il fallimento della tua azienda, ed alla tua età non è così facile trovarne un altro di impiego, ma ormai manca veramente un’inezia e potrai tirare un sospiro di sollievo…Una mail, quattro righe di una mail ti comunicano che sei sospesa da oggi 11 marzo al 3 aprile a causa coronavirus e tu ti ritrovi ad andare a casa con un umore incredulo e un po’ smarrita sentire in televisione che non solo, non potrai andare al lavoro ma dovrai stare a casa, non uscire, non…La tua vita cambia così, in un battito di ciglia, uno stupidissimo piccolissimo virus, ci sta mettendo in ginocchio, avanza invisibile come uno tsunami portandosi via tante e tante vite e non sappiamo come affrontarlo, inizia un tam tam televisivo di notizie, non sai alla fine qual è la verità più giusta. Solo una cosa è chiara: dobbiamo restare a casa!Vivo in un bilocale di 44 mq, per fortuna ho un piccolo balcone e vicino un piccolo parco dove respirare, ma non sono abituata a restare a casa 24 h su 24, ad uscire praticamente solo per fare la spesa, sono uno spirito libero, come farò?I primi giorni mi sono fatta flebo di televisione, sentendo un crescendo di brutte notizie, mille telefonate con la mia famiglia, i miei fratelli, le persone a me care; ho fatto tutte le pulizie di casa che normalmente rimando sempre con qualche scusa, divorato giornali, libri, parole crociate, pensato e ripensato. Sono 18 giorni che sono chiusa in casa.Sarà ancora lunga, altro che 3 aprile!Non sento particolarmente la mancanza delle Mie persone, mi basta la certezza che stiano bene e per quello fortunatamente la tecnologia ci aiuta non poco. Quello che mi manca è un sorriso, una gioiosa risata, un abbraccio, un contatto fisico, un faccia a faccia.E’ così normale uscire, non è normale sentirsi in difetto nell’andare a fare la spesa ed aver timore di metterci troppo, e la mascherina mi soffoca, mi si appannano gli occhiali ed i guanti mi danno fastidio. Il valore delle piccole cose che fanno grande la vita, il senso in una parola: Libertà.Ho voglia di fare una passeggiata, di vedere i miei nipotini e di abbracciare i miei fratelli. Di fare un lungo giro in macchina, ma rispetto quello che è giusto fare e resto a casa. Serenamente, non voglio sprecare tempo prezioso in noia o paura.Resto a casa e rispetto le regole perché ho speranza; la speranza che ce la faremo, che tireremo fuori le palle e saremo in grado di rialzarci da questa enorme catastrofe, la speranza di ritrovare il mio lavoro e tornare a vivere da libera cittadina.Solo il non avere speranza mi fa paura. Diamo sempre tutto per scontato, ma non è scontato proprio nulla.

 

Silvia Fabiana T.