Liguria, ottimi risultati 2020 dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Un anno di controlli, prevenzione, indagini, recuperi, denunce di importanti beni artistici e archeologici
E’ stato un 2020 particolarmente impegnativo per i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) di Genova.
La Liguria possiede grandi risorse e il Nucleo ha proseguito con efficacia l’attività preventiva nell’intera regione incrementando, rispetto all’anno precedente, l’attività di controllo e vigilanza alle aree archeologiche, monumentali e paesaggistiche (+70%).
5.300 sono stati i beni culturali sottoposti ad accertamenti fotografici attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Tpc di Roma. Si tratta, principalmente, di opere d’arte poste in vendita da privati attraverso case d’asta o siti internet e beni documentati dall’Ufficio Esportazione della Soprintendenza di Genova.
Sono stati commessi più reati che hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 85 persone (+60% rispetto al 2019), resesi responsabili di violazioni del codice penale e delle norme che tutelano.
Tra questi 56 per reati contro il paesaggio, mentre i rimanenti risultano aver ricettato beni culturali, violato norme relative alla contraffazione di opere d’arte o riguardanti il settore dei reperti archeologici.
Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare 33 beni per un valore complessivo stimato in circa 200.000 Euro.
In calo i furti d’arte: 9 di cui 3 in danno di luoghi di culto.
Tra le operazioni di servizio più significative concluse lo scorso anno, si segnalano:
- Il recupero, nella provincia di Imperia, di due dipinti, olio su tela, raffiguranti “Assunzione” (foto 1) e “Natività” (foto 2), entrambi della fine del ‘500, attribuibili alla bottega di Andrea Mainardi. Trafugati nel febbraio 1993 in danno di un privato della provincia di Cremona ed individuati presso una casa d’aste del ponente ligure. Le opere sono state restituite al legittimo proprietario nello scorso mese di marzo grazie a indagini che hanno accertato responsabilità su diversi soggetti. Il valore commerciale complessivo delle opere si aggira intorno ai 12.000 euro.
- Il recupero, nella provincia della Spezia, di un’acquasantiera in marmo, risalente al XV-XVI secolo, rubata nel settembre 1999 dalla Parrocchia di San Siro di Struppa a Genova. Messa in vendita sul mercato e-commerce. Il suo valore commerciale è quantificabile in circa 7.000 euro (foto 3).
- Il recupero, nella provincia di Imperia, del dipinto, olio su tela, del XVII secolo, raffigurante “Cristo alla colonna”, valore 6.000 euro. Asportato nell’ottobre 1972 dall’interno di un negozio di antiquariato a Roma ed individuato in asta ligure. Il bene è stato restituito all’erede del defunto denunciante (foto 4).
G. D.
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