Cocaina dal Sudamerica, 20 arresti anche in Liguria e Piemonte
Guardia Finanza: 20 arresti di una organizzazione criminale dedita all’importazione, oltre 4 milioni di euro di beni sequestrati
L’operazione è scattata alle prime ore di oggi, tra i Comandi della Guardia di Finanza di Catanzaro e Roma, diretti e coordinati dalla Direzione Antimafia di Catanzaro. Sono scattate le manette nei confronti di 20 indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con lo scopo di agevolare l’organizzazione di stampo mafioso di riferimento.
L’attività interviene in concomitanza con una analoga operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze che interessa i referenti del legame operante in Toscana.
Molo 13, questo il nome dell’operazione, vede impiegati oltre 150 finanzieri, con l’ausilio di unità Antiterrorismo Pronto Impiego, di unità cinofile antidroga e della componente aerea della Guardia di Finanza.
La misura cautelare, disposta dal Gip di Catanzaro nei confronti di 20 soggetti (di cui diciannove in carcere e uno agli arresti domiciliari), è stata eseguita tra Calabria, Sicilia, Puglia, Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte e Lombardia.
La Direzione Distrettuale Antimafia ha emesso un sequestro preventivo d’urgenza di beni per un valore stimato in oltre 4 milioni di euro.
L’indagine ha messo in luce un grave quadro indiziario a carico di esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta radicata sul territorio di Guardavalle, e riconducibile alla famiglia Gallace. Una organizzazione criminale transazionale con lo scopo di agevolare l’associazione di stampo ‘ndranghetistico, caratterizzata da marcati profili operativi internazionali.
Dal Sud America (Colombia, Brasile) la cocaina veniva piazzata in Europa (Spagna, Olanda, Inghilterra, Slovenia), Nuova Zelanda e Australia.
Al vertice del sodalizio la cosca Gallace che, nel corso degli ultimi decenni, si è trasformata in una vera e propria impresa criminale attraverso numerose attività illecite.
La cosca ha ottenuto il controllo del territorio della fascia ionica tra Catanzaro e Reggio Calabria, con diramazioni nell’hinterland laziale, toscano e lombardo.
È emerso il sistematico utilizzo, per il traffico illecito, di metodi di comunicazione non convenzionali, con dispositivi elettronici, associati a sim straniere, che si avvalevano di tecniche di messaggistica criptata tra “account” e “domini” associati a un server sito in San José (Costarica).
La droga sequestrata, lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 3,5 milioni di euro.
Le contestuali indagini patrimoniali hanno consentito un sequestro preventivo d’urgenza di beni, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro, costituito da ville, fabbricati, società e relativi complessi aziendali, automezzi e numerosi rapporti bancari e finanziari.
Questi coloro che sono stati raggiunti dalla misura cautelare:
- ANDREACCHIO Agazio, cl. 1977 (custodia in carcere);
- BAVA Giuseppe, cl. 1977 (custodia in carcere);
- CHIEFARI Nicola, cl. 1973 (custodia in carcere);
- FERRO Leonardo, cl. 1985 (custodia in carcere);
- FONTI Emanuele, cl. 1960 (custodia in carcere);
- GAGLIARDI Angelo, cl. 1995 (custodia in carcere);
- GALATI Francesco, cl. 1977 (custodia in carcere);
- GALLACE Bruno, cl. 1972 (custodia in carcere);
- GALLACE Cosimo Damiano, cl. 1961 (custodia in carcere);
- GUIDO Nicola, cl. 1986 (custodia in carcere);
- PALAMARA Mario, cl. 1969 (custodia in carcere);
- RIITANO Benito Andrea, cl. 1993 (custodia in carcere);
- RIITANO Francesco, cl. 1980 (custodia in carcere);
- RIITANO Paolo, cl. 1976 (custodia in carcere);
- SAMÀ Agazio Andrea, cl. 1974 (custodia in carcere);
- TASSONE Gianluca, cl. 1979 (arresti domiciliari);
- TAVERNITI Francesco, cl. 1974 (custodia in carcere);
- VITALE Domenico, cl. 1969 (custodia in carcere);
- VITALE Domenico, cl. 1976 (custodia in carcere);
- VITALE Giuseppe, cl. 1977 (custodia in carcere).
G. D.