Covid & Ludopatia. La pandemia aumenta dipendenza da gioco
Giochi, Assoutenti: 11% degli italiani ha iniziato a giocare online durante il lockdown
Nuovo allarme ludopatia in Italia, lo lancia Assoutenti. Sempre più cittadini ricorrono al web per tentare la fortuna, la pandemia ha modificato abitudini dei giocatori, ma è allarme sociale: in Italia 1,3 milioni i ludopatici.
I numeri sul fenomeno ci dicono che nel nostro paese durante il lockdown del 2020 il 35% dei giocatori ha ridotto le puntate e quasi il 23% ha smesso di giocare – spiega Assoutenti -. Un intervistato su tre, tuttavia, dichiara di aver aumentato le giocate online.
E proprio il web registra una sostanziale crescita delle giocate, a dimostrazione di come la pandemia abbia modificato le abitudini dei giocatori: il 33,8% di questi afferma di aver aumentato le occasioni di gioco nel 2020, il 28,8% di non aver modificato le proprie abitudini e addirittura l’11,3% di aver iniziato in questa modalità proprio durante l’isolamento.
Tali giocatori hanno preferito poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online.
Il Covid non ha fermato i giochi, ha modificato le modalità con cui i cittadini tentano la fortuna
Nei giocatori online, inoltre, la frequenza di gioco è maggiore – analizza Assoutenti – Il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo in questione si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro: il 44,2% non ammette di essere in perdita.
Numeri che si riflettono in modo preoccupante sulla crescita della dipendenza da gioco nel nostro paese: secondo i dati dell’Osservatorio nazionale i malati effettivi di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica.
“La situazione attuale sta favorendo l’insorgenza di forme di dipendenza da gioco nei cittadini, con costi sociali enormi per la collettività – afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – In questo contesto le richieste di aiuto che giungono alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalla banche dati dei cattivi pagatori”.
Proprio per aiutare le famiglie in difficoltà a causa del gioco e i cittadini ludopatici, Assoutenti scende in campo fornendo un servizio di assistenza specializzato e supporto legale: tutti gli interessati possono prendere contatto con l’associazione presso sedi locali di Assoutenti: https://www.assoutenti.it/sedi/
- Gli italiani tentano il gioco per superare la crisi economica
- Durante il lockdown il 40% usciva per giocare in tabaccheria
- L’11% ha iniziato a giocare on line durante la chiusura
- 1,3 milioni i malati accertati
Il contesto economico
La pandemia e le misure di contenimento hanno spinto la maggior parte dei Paesi del mondo verso la recessione. L’Fmi e la Ce prevedono rispettivamente, per la fine del 2020 una contrazione del Pil Italiano del 12,8% e 11,2%. L’Ocse stima per il nostro Paese un incremento della disoccupazione fino al 12.4%.
Per quanto riguarda i dati sulla occupazione, tra febbraio e giugno 2020, circa mezzo milione di lavoratori ha perso il proprio posto di lavoro, nonostante lo stop ai licenziamenti ancora in vigore (fonte INPS); inoltre, secondo un sondaggio effettuato da Swg, ci sarebbero 90mila imprese già fallite a causa del coronavirus e altre 600mila a rischio.
Lo studio Gaps#iorestoacasa condotto tra aprile e maggio 2020 dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa rileva il cambiamento dei comportamenti di gioco nel periodo di lockdown.
Gioco Fisico
È stata registrata una generale diminuzione del gioco fisico, con più del 35% dei giocatori che ha ridotto le puntate e quasi il 23% che ha smesso, mentre un intervistato su tre dichiara di aver aumentato le giocate online. Tra gli habitué del gioco fisico il 12% ha continuato anche durante l’isolamento e circa il 10% ha puntato sul web.
Risulta facile ipotizzare che la perdita di lavoro e di riferimenti solidi spinga parte della cittadinanza a cercare fortuna proprio nell’azzardo.
Tra i giocatori che hanno giocato on-site nel periodo di lockdown, la grande maggioranza riferisce di aver giocato al gratta e vinci (72,5%), seguono Superenalotto e Lotto. La maggioranza è uscita di casa da una a tre volte al mese per giocare, circa il 40% lo ha fatto una o più volte a settimana e l’8,5% quotidianamente, anche più volte.
Se la maggior parte dei giocatori on-site ha speso non oltre i 10 euro durante l’intero periodo, il 26% ha speso tra gli 11 e i 200 euro, il 2,6% tra i 200 e i 500 euro e il 3,9% si è spinto oltre i 500 euro di spesa. Indipendentemente dai soldi spesi, ben il 45,7% dei giocatori on-site non ammette la perdita.
Gioco on line
Per quanto riguarda il gioco online, il 33,8% riporta di aver aumentato le occasioni di gioco, il 28,8% di non aver modificato le proprie abitudini e l’11,3% di aver iniziato in questa modalità proprio durante l’isolamento. Questi giocatori hanno preferito poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online. Nei giocatori online la frequenza di gioco è maggiore: il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online nel periodo in questione si rivela più consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro. Anche in questo caso il 44,2% non ammette di essere in perdita.
La spesa collettiva
Negli ultimi anni aveva già iniziato a verificarsi, a livello globale, un passaggio dal gioco offline a quello online. In Italia, la spesa totale nel mercato in rete è passata da 823 milioni di euro nel 2015 a 1.854 milioni nel 2019.
La crescita del gioco a distanza è coerente con tutti gli altri settori economici, in cui il mercato online è in aumento con una rapidità senza precedenti. In Italia, le versioni online di poker, carte, bingo e giochi da casinò sono aumentate di popolarità in modo significativo durante il lockdown.
1,3 milioni di malati accertati
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale (ISS-2019) i malati di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica.
La situazione attuale sta favorendo l’emersione problematica all’interno delle famiglie e può quindi diventare un’occasione per prenderne consapevolezza e coscienza.
In questo contesto le richieste di aiuto alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai SIC – sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalle banche dati dei così detti ‘elenchi dei cattivi pagatori’.
Dati elaborati da Assoutenti Nazionale su fonti:
- Fondo monetario internazionale
- Swg
- Istituto Superiore Sanità
G. D.