Genova cronaca breve. Arresti e denunce per violenze
La Polizia di Stato del capoluogo ligure alle prese con personaggi violenti
Si ribella con violenza ad un controllo di polizia. Arrestato – Via Canzio, ore 16
La Polizia di Stato ha arrestato ieri pomeriggio un nigeriano di 34 anni per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni e per rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.
Una volante del Commissariato di Cornigliano, durante il regolare servizio di pattugliamento, ha fermato il 34enne per un normale controllo di Polizia.
L’uomo però, con fare agitato e poco collaborativo, si è rifiutato di fornire le proprie generalità, né tanto meno di consegnare un documento di riconoscimento perché, a suo dire, la Polizia non aveva il diritto di fare controlli su di lui.
Considerato lo stato di agitazione del 34enne gli agenti hanno cercato di tranquillizzarlo con la dovuta professionalità spiegandogli che era un semplice controllo di Polizia e che sarebbe terminato, con la sua collaborazione, in pochi minuti.
Nonostante ciò, il 34enne ha continuato a rivolgersi agli operatori con fare aggressivo e minaccioso e quando questi ultimi gli hanno nuovamente chiesto di fornire i documenti, l’uomo si è scagliato contro di loro sferrando diversi calci.
E’ nata così una concitata colluttazione durata alcuni minuti durante la quale il 34enne si è sganciato il cinturino dell’orologio in metallo di grosse dimensioni che aveva al polso, facendolo scivolare sulle nocche col chiaro intento di utilizzarlo come un “tirapugni”.
Per fortuna gli operatori, anche grazie all’aiuto di un’altra volante intervenuta in loro soccorso, sono riusciti a fermare la furia dello scatenato nigeriano.
I poliziotti, di cui uno refertato con prognosi di 7 giorni per trauma contusivo alla mano destra, hanno poi accompagnato l’uomo in Questura dove è stato tratto in arresto.
Sarà giudicato per direttissima.
Perseguita i vicini dal 2013 e nonostante i domiciliari, continua a minacciarli. Arrestato – Rapallo, ieri
Ieri, i poliziotti del Commissariato di Rapallo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un rapallese di 57 anni, resosi responsabile di atti persecutori e già gravato dalla misura degli arresti domiciliari per lo stesso reato.
L’uomo, che non è nuovo a questi tipi di comportamenti, dal 2013 ha cominciato a prendere di mira due coniugi residenti nel suo stesso caseggiato tormentandoli senza motivo con insulti e minacce, spesso commesse brandendo coltelli, falci ed altri attrezzi pericolosi, comportamenti poi denunciati alla Polizia per i quali era stato condannato e allontanato per qualche tempo.
Rientrato nella propria abitazione di Rapallo nel dicembre 2019, agli arresti domiciliari per analoga condanna, questa volta ai danni di un vicino di Cogorno, il 57enne non ha modificato in nessun modo il suo atteggiamento ed ha rivolto nuovamente le aggressioni verbali e le vessazioni nei confronti delle sue prime vittime, le quali sono ripiombate in un persistente stato di paura che li ha costrette a modificare totalmente le loro abitudini di vita, limitando le uscite nel timore di incontrarlo.
La coppia ha chiesto aiuto nuovamente ai poliziotti del Commissariato di Rapallo i quali, dopo aver avuto conferma dei comportamenti persecutori anche dagli altri vicini di casa, hanno ritenuto necessario richiedere all’Autorità Giudiziaria una misura restrittiva più severa che ponesse fine alle vessazioni non più tollerabili, misura ottenuta in breve tempo ed eseguita ieri.
I suoi nuovi vicini di casa ora sono i detenuti del carcere di Marassi.
Riconosciuti e denunciati dalla Polizia rapinatori di supermercati – Piazza Verdi, ore 21.45
Ieri sera, i poliziotti del Commissariato San Fruttuoso hanno denunciato per rapina impropria, in concorso tra loro, un 43enne e una 31enne conviventi, entrambi italiani pluripregiudicati per analoghi reati.
Gli operatori, mentre transitavano a bordo dell’auto di servizio, li hanno notati riconoscendoli come gli autori di una rapina perpetrata lo scorso 12 febbraio in un supermercato di via Archimede. Erano stati gli stessi agenti delle volanti, intervenuti allora, a estrapolare le immagini del circuito di videosorveglianza che avevano immortalato i due mentre occultavano la merce rubata sotto i vestiti e, dopo essere stati sorpresi, minacciavano di morte un dipendente asserendo di avere, nascosta sotto gli abiti, una pistola e si allontanavano facendo perdere le proprie tracce.
La coppia, vestita con gli stessi abiti indossati il giorno della rapina, è stata riconosciuta senza dubbio dagli operatori e accompagnata in Questura per l’identificazione e la successiva segnalazione all’Autorità Giudiziaria.
Tentato furto, denunciato – Via XX Settembre, ore 19.30
Gli agenti delle volanti hanno denunciato per tentato furto un 21enne ecuadoriano, pregiudicato per reati contro il patrimonio.
Il giovane è stato fermato da personale addetto alla sicurezza della Upim di via XX Settembre mentre tentava di allontanarsi con alcuni capi d’abbigliamento (48 euro valore commerciale). Poco prima era stato notato da un vigilante dell’Oviesse mentre usciva dal negozio indossando una giacca appena rubata senza corrisponderne il dovuto (circa 50 euro).
Il dipendente, vedendo che 21enne si era diretto immediatamente nel secondo esercizio commerciale e, sospettando volesse commettere un altro furto, ha richiesto l’intervento della Polizia prendendo anche contatti con il vigilante del vicino esercizio commerciale.
Gli agenti, immediatamente intervenuti, lo hanno bloccato trovandolo ancora con addosso la merce occultata.
Divieto di dimora, denunciato – Via Gramsci, ore 01.40
Una volante del Commissariato Centro ha denunciato un marocchino di 20 anni per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Gli agenti, intervenuti presso un’abitazione per un banale diverbio di coppia tra il 20enne e la sua fidanzata, hanno pizzicato il giovane con a carico la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Genova e Provincia.
Inoltre, gli operatori hanno scoperto che il ragazzo, il 16 gennaio 2020, era stato arrestato in esecuzione di custodia cautelare in carcere in quanto recidivo alla violazione del divieto di dimora nel Comune di Genova.
G. D.