Protesta ristoratori Genova. Benveduti: “Basta improvvisare”

Protesta ristoratori Genova. Benveduti: “Basta improvvisare”
Spread the love

“Il governo Draghi deve lanciare da subito un segnale di discontinuità. Adesso scelte coraggiose, tempestive e concrete”

Ieri Liguria disobbediente

<<Non è con la schizofrenia che si amministra un Paese. La chiusura forzata in Liguria dei ristoranti, a poche ore dalla giornata di San Valentino, è l’ultimo campanello d’allarme di una vecchia gestione improvvisata che non rispetta in alcun modo i lavoratori di questo settore, che hanno investito parte dei risparmi per adeguarsi alle normative di sicurezza>>.

È quanto scrive l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, a commento della protesta dei ristoratori liguri contro le restrizioni del governo, scesi in strada quest’oggi a Genova.

<<Ci stringiamo attorno al dolore dei tanti che quest’oggi sono scesi in strada per “disobbedire civilmente” contro le chiusure del governo – aggiunge Benveduti -. Assieme al presidente Giovanni Toti, ho avuto modo di incontrare in Regione Liguria questo pomeriggio una delegazione dei rappresentanti del settore, condividendone le ragioni e le preoccupazioni.

Ci auguriamo che il nuovo governo cambi finalmente marcia: innanzitutto allargando la cabina di regia dell’emergenza Covid anche ai ministri della filiera economica, Giorgetti (Ministro dello Sviluppo economico) e Garavaglia (ministro del Turismo). Lasciare esclusivamente in mano a tecnici sanitari e burocrati, decisioni importanti che vanno a impattare su tutto il tessuto produttivo italiano sarebbe inaccettabile. Occorre poi una chiara pianificazione decisionale, in linea con la programmazione di chi fa impresa, e non comunicata con poche ore di anticipo.

Chi è sceso oggi in strada – prosegue l’assessore – si è sentito tradito dalla politica di Conte, che, a quasi un anno dall’inizio della pandemia, ha ristorato poco e male le imprese costrette a chiudere. Il governo Draghi deve lanciare da subito un segnale di discontinuità: provvedimenti di vero ristoro (parametrati su perdite del fatturato), abbattimento affitti, riduzione anche temporanea dell’Iva e aperture differenziate pranzo/cena a seconda della tipologia della clientela (in attesa della doppia apertura). Queste alcune iniziative che ci aspettiamo vengano messe presto in campo dal nuovo esecutivo. Ci sarà molto da fare e il tempo è in esaurimento, come la pazienza di molti lavoratori. Ci aspettiamo che arrivino da Roma risposte coraggiose, concrete e tempestive. Solo così l’Italia potrà ripartire in sicurezza.

Il presidente Toti aveva già commentato la “disobbedienza” di ieri con tanti esercizi tenuti aperti nonostante il divieto << In merito alla protesta messa in campo ieri da alcuni ristoratori che anche in Liguria hanno tenuto aperte le loro attività a pranzo nonostante l’ingresso in zona arancione, “le leggi vanno rispettate – ha dichiarato Toti – e non posso dire altro da uomo delle Istituzioni. Dopodiché ritengo che se il passaggio in arancione fosse slittato di appena 12 ore non credo avrebbe causato seri danni per il contrasto alla pandemia.

L’applicazione, con il paraocchi e un filo ottusa, della regola sulla zonizzazione di rischio del paese, con il trasferimento in arancione a partire da domenica di alcune regioni come Liguria e Toscana, sia stata in tutta franchezza una mancanza di attenzione nei confronti di una categoria che ha già sofferto tantissimo e che merita di avere risposte – conclude Toti>>.

 

G. D.