Prima i ristoranti ora le piste da sci? Liguria disobbediente
Molti ristoranti hanno tenuto aperto rischiando prossime chiusure e multe ai clienti
Ultima ora: confermato che le piste da sci resteranno chiuse
Il presidente Mario Draghi credo stia passando uno dei momenti più difficili della lunga carriera, specie quando uno dei tanti consulenti e consiglieri del ministero della Salute, Walter Ricciardi, spinge per un “Lockdown di alcuni giorni”. In pratica come navigare a vista!
In Liguria oggi è stata la giornata della disobbedienza dei fornelli, poiché numerosi esercizi da Sarzana a Ventimiglia hanno alzato le serrande nonostante il divieto imposto dal Governo. Divieto che è stato annunciato venerdì sera, quando ormai le prenotazioni e gli acquisti erano stati fatti. Peraltro i ristoratori hanno già annunciato ricorsi ad eventuali sanzioni.
Una scorrettezza del ministero della Salute che ora rischia di riproporsi con le stazioni sciistiche.
E’ evidente che gli stop del giorno prima creano enormi problemi: oltre ad acquisti di merce deteriorabile, vi sono assunzioni di personale e tanti impegni che non possono essere disdetti poche ore prima del “divieto”. Se lo Stato non ha riguardi, il contribuente come può difendersi?
Anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti non le manda a dire: <<Ci risiamo! Il Cts a 24 ore dalla riapertura degli impianti sciistici rimette tutto in discussione. Dopo la beffa dei ristoranti chiusi a un giorno da San Valentino, con le inevitabili conseguenze che stiamo vedendo in queste ore, ora si chiude anche lo sci.
Mi sa che questi tecnici vivono lontani dal mondo reale. Le società di gestione delle attività sciistiche hanno già assunto personale e organizzato l’apertura. Questo modus operandi mette in discussione la credibilità del Paese e delle sue istituzioni, che il giorno prima dicono una cosa e il giorno dopo ne fanno un’altra.
Basta incertezze! I cittadini si sentono presi in giro – lamenta il governatore ligure -. Si abbia il coraggio di decidere, di prendersi responsabilità e di conciliare una volta per tutte il sacrosanto diritto alla salute con quello al lavoro.
Serve subito un cambio di marcia e ci auguriamo che il presidente Draghi dia un segnale in questa direzione, glielo abbiamo chiesto e glielo ribadiamo oggi con grande preoccupazione. Gli italiani – conclude Toti – sono stanchi!>>.
G. D.