Il Nuovo Galliera si presenta, inizio lavori fine 2021

Il Nuovo Galliera si presenta, inizio lavori fine 2021
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Entro fine 2021 l’apertura del cantiere che dovrebbe durare quattro anni

Il Nuovo Galliera è progettato a “misura di persona”, per confermare il suo ruolo di ospedale di alta specializzazione e di rilievo nazionale, con particolare vocazione all’attività chirurgica ed inoltre si propone come punto di riferimento regionale per la gestione dell’invecchiamento e della fragilità.

Dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte della Giunta regionale della Liguria, il 16 gennaio scorso è arrivato il via libera del Consiglio di Amministrazione dell’Ente.

«Nonostante da un anno, la pandemia da Covid 19 continui ad assorbire tante delle nostre energie e del nostro tempo, non è mai venuta meno l’attenzione al futuro e il lavoro di programmazione sul fronte sanitario – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti –, e il nuovo Galliera è parte integrante di questo piano: oggi, dopo il via libera della Giunta al progetto definitivo della fine di dicembre 2020, con la previsione di affidare la realizzazione dell’opera entro il prossimo autunno, possiamo senza dubbio affermare di aver raggiunto uno degli obiettivi prioritari della programmazione sanitaria regionale. Siamo particolarmente orgogliosi di aver portato a termine un percorso sicuramente complesso, ma molto importante per la città di Genova e per il futuro della sanità della nostra regione».

«Poter contare sulla presenza di un grande ospedale nel cuore della città è una cosa importante – dice il sindaco Marco Bucci -. Sono moltissimi i genovesi che hanno esperienze legate a questa imponente e antica struttura, che oggi scrive una pagina significativa della sua storia. Un progetto che diventa ancora più strategico e necessario in un momento come questo, in cui ci siamo resi conto di quanto un sistema sanitario efficiente sia un nodo fondamentale per la qualità e l’aspettativa di vita dei cittadini. Come amministrazione non possiamo che essere soddisfatti di assistere al completo restyling della struttura, che sarà in grado di offrire un servizio all’avanguardia, moderno e in linea con i più alti standard di qualità: il nuovo Galliera sarà una struttura d’eccellenza, pari a quella che vogliamo per tutta la sanità genovese».

«Anche per il contributo della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, la Banca multilaterale che promuove la coesione sociale negli Stati membri * – interviene il vice governatore Carlo Monticelli – si avvicina il momento della cantierizzazione. Il sostegno di Ceb alla realizzazione del Nuovo Ospedale Galliera conferma l’impegno della Banca per Genova e la Liguria, già testimoniato da due importanti operazioni per finanziare investimenti nel settore sociale del Comune e della Regione. Questo progetto è forse ancora più emblematico essendo volto a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria fornita ai cittadini e quindi, nei fatti, con una maggiore attenzione alle fasce di popolazione più vulnerabili e agli anziani, bisognosi più che mai di assistenza. E’ motivo per me di particolare orgoglio che la Banca, nel perseguire il suo prioritario impegno per il miglioramento del settore sanitario in Europa, contribuisca a realizzare – qui in Italia, qui a Genova — una struttura ospedaliera in linea con i più alti standard di qualità ed efficienza».

«Si prova sempre una certa emozione – dice Giuseppe Zampini, vicepresidente Ospedali Galliera – quando si chiude la fase progettuale di un’opera, come un nuovo ospedale, che rappresenta un bene comune per la città. I lavori indicativamente partiranno entro fine 2021 e si concluderanno in 4 anni, alla fine del 2025. Quindi il Nuovo Galliera potrebbe accogliere i pazienti nel 2026. Ritengo di dover ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa, ma anche coloro che non l’hanno sostenuta, perché con le loro critiche hanno permesso di apportare dei miglioramenti al progetto. Chiediamo scusa in anticipo per il fastidio che potremmo arrecare con i lavori, ma sarà un fastidio che verrà compensato in termini di servizi ai cittadini, perché proprio questo sarà l’obiettivo: creare un ospedale al servizio dei genovesi e non solo, per migliorare la cura del malato».

«Siamo come una squadra di calcio – aggiunge Adriano Lagostena, direttore generale del Galliera – che va a fare l’ultima revisione del campo prima di iniziare la partita in attesa del fischio di inizio dell’arbitro. Questo fischio per noi è prossimo, dopo che le varie istituzioni hanno dato il loro assenso per partire con la realizzazione del Nuovo Ospedale, un’opera senz’altro rilevante per la sanità genovese e ligure, che con un nuovo vestito continuerà a mantenere intatto il ruolo che la duchessa di Galliera 130 anni fa ha voluto dare al nostro ospedale. Volevo ringraziare tutti perché nonostante il momento non semplice legato alla pandemia Covid che stiamo vivendo, si è visto un grande impegno sia all’interno dell’ospedale, sia da parte delle istituzioni, per far sì che il crono programma della fase realizzativa dell’ospedale mantenesse un ottimo ritmo».

«Il Galliera è un ospedale che da sempre eroga prestazioni sanitarie di altissimo livello – sottolinea Paolo Cremonesi, direttore del Dipartimento Emergenza del Galliera – dove ci sono dei professionisti di ampia esperienza. Oggi però l’ospedale Galliera è datato e mostra tutte le lacune che può avere una bellissima opera dell’800: spazi molto grandi con problematiche non indifferenti per lo spostamento e per i percorsi dei pazienti. La nostra città, i nostri pazienti hanno bisogno di un ospedale nuovo e moderno perché è fondamentale essere curati in ambienti idonei, cioè in stanze da uno/due letti con bagno in camera confortevoli, con impianti di areazione e di condizionamento moderni, luminosi, facilmente pulibili. I pazienti devono trovare nel nostro ospedale oltre l’aspetto terapeutico anche un comfort adeguato. Allo stesso modo anche gli operatori debbono essere messi nelle condizioni di erogare le loro prestazioni assistenziali, sanitarie, mediche, diagnostiche, specialistiche in un ambiente moderno e confortevole, con percorsi sporco/pulito rapidi, lean. Infine, anche i percorsi per il pubblico come gli ambulatori non devono impattare con la vita e con l’attività routinaria dell’ospedale».

 

G. D.