Tarinè Sassello. Cet ricorre in appello Consiglio di Stato
La società di Cuneo insiste nell’ottenere il permesso di ricerca mineraria sul Monte di Piampaludo
Un po’ di storia della montagna
Tralasciando tutta la questione che parte nel 1976, di cui potrete documentarvi su questo sito, occorrono alcune premesse che risalgono al 20 aprile 2015 quando la Compagnia Europea per il Titanio – Cet Srl, con sede legale in Cuneo, presenta la documentazione necessaria all’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, inerente al “permesso di ricerca mineraria per minerali di titanio, granato e minerali associati, denominato Monte Tarinè”, nell’area dei Comuni di Sassello e Urbe (Savona).
Permesso che non viene concesso e l’istanza dichiarata inammissibile.
La Cet ricorre contro Regione Liguria, Ente Parco del Beigua, Comuni di Sassello e di Urbe, e WWF Savona, e anche qui ricorso respinto dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria il 19 febbraio 2020.
Quindi la Cet presenta ricorso in appello al Consiglio di Stato per l’annullamento della sentenza del Tar sopracitata oltre che l’annullamento del Decreto Regionale.
Pertanto ora il Comune di Sassello affida l’incarico di rappresentanza legale nel ricorso in appello avanzato dalla Cet Srl all’avv. Daniele Granara con studio in Genova che già ha seguito l’intera pratica fin dal 2015.
La prossima parola quindi al Consiglio di Stato.
G. D.