Il “grido di dolore” dei 500 centri estetici savonesi
Confartigianato Estetica fa appello al governo: “In zona rossa no alle discriminazioni”
Il dpcm del 3 novembre aveva escluso i centri estetici dalle attività di servizi alla persona consentite nelle zone “rosse”.
Oggi gli estetisti di Confartigianato chiedono che, nell’ambito dei prossimi provvedimenti governativi, non si ripeta lo stesso clamoroso errore che ancora sta facendo sentire i suoi effetti con la pesante penalizzazione subita dai centri estetici nei tanti giorni “rossi” del periodo delle festività natalizie durante il quale ci si dedica con più attenzione alla cura della persona.
A livello nazionale, infatti l’associazione degli artigiani ha fatto appello al Governo affinché siano accolte le istanze del settore ripristinando, nell’ambito dei prossimi provvedimenti, una situazione che consenta alle imprese regolari di operare con serenità, nell’osservanza delle regole a tutela della salute dei cittadini, dell’economia del settore e del Paese.
Oltre a colpire economicamente le imprese, quindi, un nuovo stop alle attività dell’estetica metterebbe a rischio la salute dei clienti, nuovamente bersagli di quegli operatori abusivi che, in quanto tali, non subiscono alcuna restrizione.
Anche dalla provincia di Savona emerge preoccupazione per il rischio di nuove chiusure in caso di zona rossa; se Il Dpcm del 3 novembre non subirà le modifiche auspicate, si fermeranno oltre 500 imprese e più di 1000 operatori.
Una situazione che Confartigianato Savona condanna, ritenendo non corretto il trattamento riservato ad una categoria che ha sempre applicato le regole con la massima diligenza ed ha rispettato, in questo periodo di emergenza sanitaria, tutte le misure previste per offrire ai propri clienti le migliori garanzie di sicurezza.
“La nostra categoria è stata tra quelle maggiormente colpite dalla pandemia. Col primo lock down siamo stati i primi a chiudere e gli ultimi ad aprire, seguendo protocolli che ci hanno imposto un’organizzazione del lavoro diversa, con turni più diluiti durante il giorno e l’uso costante di sistemi di protezione individuale. Oggi la chiusura prenatalizia, lo stop di fine anno e nuove prospettive di lavoro a singhiozzo per i prossimi mesi ci preoccupano.
Il contraccolpo economico degli stop nelle festività ha colpito un settore che nella seconda metà dell’anno aveva visto una lenta ripresa.” commenta Marcella Nari (nella foto) coordinatore della categoria Estetica di Confartigianato Savona “Come gli acconciatori anche gli estetisti non sono esercizi commerciali: noi non vendiamo merce, i nostri servizi sono personalizzati e fiduciari, non si affida a chiunque la cura di sé stessi.”
G. D.