Coronavirus: decreto Governo, misure solo per zone rosse, resto del paese ignorato
Il Codacons lo boccia “autorizza rincari prezzi del +300% favorendo speculatori e non garantisce diritti utenti e viaggiatori”
Durissimo il Codacons contro il decreto sull’emergenza coronavirus approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
<<Si tratta infatti di un provvedimento non solo inadeguato e insufficiente, ma addirittura pericoloso per i cittadini italiani – spiega il presidente Carlo Rienzi – Siamo allarmati soprattutto per la parte del decreto relativa alle speculazioni sui prezzi laddove, punendo esclusivamente i soggetti che aumentano i prezzi più del triplo rispetto ai listini medi degli ultimi 30 giorni, finirebbe di fatto per autorizzare rincari dei listini fino al +300%. Se fosse confermata tale misura, si darebbe il via libera agli speculatori, che potrebbero rincarare a proprio piacimento i prezzi approfittando dell’allarme coronavirus, purché non superino l’assurda soglia del triplo fissata dal Governo>>.
<<Anche in materia di viaggi e turismo il decreto è assolutamente carente – prosegue il Codacons – Si prevedono infatti misure di compensazione solo per chi non ha potuto viaggiare da e per le zone rosse o usufruire di pacchetti turistici a causa delle limitazioni imposte dalle autorità italiane e straniere, e sembra escludere dal diritto di ottenere rimborsi tutti coloro che hanno rinunciato alle partenze in virtù della situazione di forza maggiore determinata dall’emergenza coronavirus. Inutile poi sospendere solo versamenti fiscali e Inps perché in tutta Italia hotel e strutture chiudono e licenziano a causa del crollo delle presenze: servirebbe semmai un flusso di denaro pubblico in favore di ciascuna impresa ricettiva o turistica pari al minimo del necessario per pagare personale, fornitori, beni e servizi legati alle prenotazioni annullate.
Un decreto – conclude Rienzi – che tutela solo le zone rosse d’Italia e solo alcuni soggetti è inaccettabile, perché abbandona il resto d’Italia e dimentica la stragrande maggioranza di cittadini e imprese attualmente danneggiati dal coronavirus>>.