Liguria Sanità. E’ scontro tra i numeri di LiberaLiguria e Alisa che risponde

Liguria Sanità. E’ scontro tra i numeri di LiberaLiguria e Alisa che risponde
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LL pone la Liguria all’ultimo posto della classifica trasparenza

Quando il commissario di Alisa, Walter Locatelli, ha letto quanto scritto da LiberaLiguria, un’organizzazione no-profit, non l’ha presa bene.

<<All’inizio della pandemia – scrive LiberaLiguria – secondo Anac (Autorità nazionale anticorruzione n.d.r.) sono stati messi a bando per affrontare la crisi sanitaria Covid-19 oltre 14 miliardi di euro. A fronte di questi 14,13 miliardi, le stazioni appaltanti hanno comunicato soltanto importi aggiudicati per 5,55 miliardi di euro. Significa che per oltre il 60% non si sa nulla.

Le stazioni appaltanti della Liguria – precisa -, a fronte di 332,97 milioni di euro messi a bando, hanno comunicato importi aggiudicati per appena 11,38 milioni. Significa che per il 97% non si conosce nulla, ponendo la nostra regione all’ultimo posto di questa particolare classifica della trasparenza>>.

La risposta di Locatelli 

<<Tutte le procedure di acquisto – risponde Locatelli – poste in essere dalla Centrale regionale di acquisto della Liguria sono sempre state pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente. Del tutto infondata è, pertanto, l’affermazione per cui della maggior parte degli acquisti fatti in Liguria non ve ne sarebbe traccia: basta guardare il sito istituzionale della Centrale per trovare le “prove” di tutti gli acquisti effettuati per fronteggiare l’emergenza Covid>>.

Questo il commento di Walter Locatelli, commissario di Alisa, alla denuncia di Libera Liguria che pone la nostra regione “all’ultimo posto in Italia per trasparenza” negli appalti in sanità durante l’emergenza Covid-19.

<<La Centrale regionale di acquisto della Liguria – prosegue il commissario -, fin dal primo momento dell’emergenza, ha attivato tutte le misure idonee e adeguate alla gestione della situazione per il reperimento di tutto il materiale utile alla gestione della pandemia. Si tratta, nel dettaglio, di tre richieste di offerta sul Mercato elettronico della Pubblica amministrazione: una manifestazione di interesse a offrire tutti i principali Dpi, una manifestazione di interesse a offrire kit/prodotti diagnostici per coronavirus, tutte procedure pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente. Accanto alle procedure sopracitate, sempre al fine di garantire l’approvvigionamento dei dispositivi necessari per fronteggiare l’emergenza, la Centrale di acquisto ha inoltre proceduto con alcuni affidamenti diretti “in somma urgenza” (art. 163 del D.lgs. n. 50/2016).

Con specifico riguardo agli obblighi di comunicazione ad Anac – precisa Locatelli -, è bene ricordare che gli unici affidamenti sottoposti a tale obbligo sono quelli effettuati in “somma urgenza”; a tal proposito la Centrale acquisti ha tempestivamente provveduto a fare comunicazione ad Anac. Inoltre, pur non essendo tenuta a farlo, ha comunicato anche gli affidamenti di importo inferiore a 40.000 euro.

Anac, all’esito dell’istruttoria compiuta, ha ritenuto congrui tutti i prezzi oggetto delle determinazioni di affidamento adottate.

Tutti i provvedimenti relativi agli affidamenti “in somma urgenza” sono stati, oltre che comunicati all’Anac per il relativo parere di congruità, anche pubblicati sul sito istituzionale dell’Ente, così come sono stati pubblicati tutti gli atti delle altre procedure poste in essere per fronteggiare l’emergenza.

È evidente che il dato che emerge dalla denuncia di Libera Liguria non corrisponde alla realtà dei fatti perché identifica come dato di riferimento solo gli affidamenti in “somma urgenza” che rappresentano nel nostro caso una minima percentuale, anche in termini di valore economico – continua Locatelli – rispetto alle altre procedure di acquisto.

Impropriamente, quindi, si parla di trasparenza di tutti gli appalti sanitari per l’emergenza Covid, riguardando l’obbligo di comunicazione ad Anac solo gli affidamenti ex art. 163. Il fatto che ci siano state poche comunicazioni ad Anac degli acquisti effettuati – conclude Locatelli – significa solo che sono stati posti in essere pochi affidamenti in somma urgenza rispetto alle altre procedure di acquisto espletate per far fronte all’emergenza e ciò non significa certo che ci sia stato un difetto di trasparenza, anzi. Basta consultare i siti istituzionali>>.

 

G. D.