Apre Vado Gateway, cambia la logistica del Nord Italia
Inaugurato terminal container di Vado Ligure. 390 nuovi dipendenti
Vado Ligure (Savona) – È stato inaugurato oggi con una cerimonia alla presenza di tutti i dipendenti e di varie autorità nazionali e locali Vado Gateway, il nuovo terminal container di APM Terminals.
Si tratta della più importante infrastruttura portuale realizzata in Italia da decenni a questa parte, che va a completare un investimento complessivo di circa 450 milioni di euro, di cui 180 milioni da parte di APM Terminals, 43 dei quali in project financing. Il committente dell’opera è l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che ora ne affiderà la gestione proprio ad APM Terminals per i prossimi 50 anni.
La Holding a capo di APM Terminals Vado Ligure Spa, la società italiana che gestisce Vado Gateway, è composta da APM Terminals col 50,1%, insieme ai cinesi Cosco Shipping Ports col 40% e Qingdao Port International, con il 9,9%.
APM Terminals è una multinazionale con sede centrale all’Aia, in Olanda, attiva nella gestione di terminal container. Fondata nel 2001 come divisione separata e indipendente dal gruppo danese AP Moller-Maersk, marchio globale leader nei trasporti e nella logistica, APM Terminals è oggi tra le principali società terminalistiche al mondo, con una rete di 74 terminals operativi, distribuiti in 58 Paesi, al servizio di oltre 60 compagnie di navigazione. Oltre a Vado Gateway, la società ha altri nuovi progetti di terminal in fase di sviluppo nel mondo, dove attualmente conta circa 22 mila dipendenti.
Vado Gateway è un terminal semi-automatizzato e va a potenziare in modo significativo la competitività del sistema portuale ligure ed italiano. Inizialmente potrà operare su una prima parte di banchina di 450 metri, ma già dal luglio 2020 si potranno sfruttare tutti i 700 metri che la compongono.
Con fondali a filo banchina di 17.25 metri e un’altezza di ben 4.5 metri sopra il livello del mare, Vado Gateway potrà accogliere ed operare senza limitazioni anche le “grandi navi” di ultima generazione (ULCS – Ultra large container ships). Vado Gateway conta inoltre su una serie di dotazioni all’avanguardia ed in particolare su una flotta di gru che operano grazie alle più moderne tecnologie.
Il piazzale (“yard”) per il deposito e la movimentazione dei container è il primo in Italia ad essere completamente automatizzato: le gru “di piazzale” ARMG (Automatic Rail Mounted Gantry cranes), opereranno infatti in modo autonomo e saranno supervisionate “in remoto” da operatori altamente specializzati. Questo consentirà di garantire anche i più elevati standard di sicurezza nel settore, dal momento che nessuna persona potrà essere fisicamente presente in quest’area specifica durante la movimentazione. L’accesso al piazzale sarà possibile soltanto per attività di manutenzione durante il fermo delle gru.
I container che sbarcheranno a Vado Gateway saranno immediatamente registrati da una videocamera dinamica installata sulle gru “di banchina” (STS, ship-to-shore), mezzi con operatore a bordo che inviano le informazioni al sistema operativo del terminal (TOS – Terminal Operating System). Il TOS, molto avanzato e completamente integrato con tutte le altre apparecchiature, consente di rintracciare in qualsiasi momento la posizione di ogni singolo container.
La movimentazione dei container dalla banchina alle aree di scambio interne, da qui al piazzale e quindi alle aree di scambio con il trasporto stradale (exchange grid) avverrà infine attraverso l’impiego delle gru “a cavaliere” (straddle carriers), mezzi ad alimentazione ibrida con operatore a bordo, che ricevono istruzioni direttamente dal TOS.
Vado Gateway disporrà infine di uno dei sistemi di accesso per i camion tra i più tecnologici d’Italia. L’arrivo al terminal avviene infatti grazie alla presenza di 14 corsie reversibili ad alto contenuto di automazione, necessario per la gestione dei flussi attraverso un sistema di “appuntamenti” denominato Truck appointment system. Gli autotrasportatori che arrivano al cancello di accesso avranno precedentemente prenotato il loro arrivo e ricevuto conferma attraverso un’interfaccia web collegata ai sistemi informatici. Una volta arrivati in porto, attraverseranno un lettore ottico in grado di riconoscere il trasportatore grazie alla targa del mezzo ed al numero del contenitore.
Vado Gateway collegherà i mercati di Nord Italia, Svizzera, Germania e Francia nord-orientale con il resto del mondo e si inquadra come uno dei terminali marittimi della “Nuova Via della Seta”.
Il nuovo terminal si è già assicurato il supporto di due nuove importanti linee marittime di Maersk. A partire dal febbraio 2020 infatti le navi del servizio ME2, che collega il Mediterraneo con il Medio Oriente e l’India, e del servizio MMX, che collega il Mediterraneo col Canada, faranno scalo a Vado Gateway.
APM Terminals Vado Ligure Spa controlla anche l’attiguo Reefer Terminal di Vado Ligure, il più grande hub per la logistica della frutta nel Mediterraneo. Il sistema portuale Vado Gateway-Reefer Terminal favorirà sinergie di servizi, traffici e clienti a livello internazionale.
La capacità di Vado Gateway a regime sarà di circa 900 mila TEUs all’anno, che uniti ai 250 mila teus del Reefer Terminal faranno di Vado un porto in grado di superare il milione di TEUs complessivi l’anno.
Significativo l’impatto occupazionale: tra poco più di un mese, finiti gli ultimi corsi, i dipendenti saranno circa 390 fra Vado Gateway (240) e Reefer Terminal (150).
A fine 2020, quando il completamento del Terminal sarà pienamente realizzato, gli occupati di Vado Gateway saliranno a circa 300.
Secondo il sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano “L’inaugurazione del nuovo terminal rappresenta per il nostro territorio la nascita di un nuovo modello di sviluppo economico che ha quale fondamento il mare. Abbiamo superato una fase di decrescita e desertificazione industriale grazie all’impegno delle istituzioni locali e degli operatori coinvolti. Ora l’auspicio è che il nuovo cammino possa rigenerare territori e occupazione premettendo il perseguimento di un binomio indissolubile tra benessere sociale e sviluppo produttivo”.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini commenta così: “L’inaugurazione di Vado Gateway è l’occasione per ringraziare tutti quanti hanno collaborato per dare concretezza a questo ambizioso progetto, a cominciare dallo staff di APM Terminals e dell’Autorità Portuale. Grazie ad un lavoro lungo 15 anni oggi il porto di Vado Ligure può vantare il terminal container più avanzato per tecnologia nel Mediterraneo.
A pochi giorni dall’apertura del rinnovato terminal crociere di Savona, è una soddisfazione particolare testimoniare il grande rafforzamento degli scali di ponente, che contribuiscono in modo determinante a migliorare l’efficienza e la capacità del sistema portuale ligure e nazionale. In vista dell’apertura commerciale e della piena operatività del terminal siamo tutti impegnati ad assicurare l’integrazione del Vado Gateway con la rete di trasporto autostradale e ferroviaria nazionale. Questa è la sfida chiave perché i nostri porti e i nostri operatori possano mettere a frutto tutto il loro potenziale al servizio dell’economia del nostro Paese e dell’Europa”.
Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, aggiunge: “La giornata di oggi simboleggia la Liguria che non si arrende e che, nonostante le difficoltà, continua a guardare al futuro. La piattaforma di Vado darà lavoro da subito a 390 persone, di cui oltre 70 formate con il progetto “Blue economy” di Regione Liguria, a dimostrazione di come la formazione mirata e specifica in linea con le esigenze delle aziende e del mercato dia risultati concreti e aiuti i nostri giovani a trovare occupazione. La nostra regione, con i suoi porti, è già la principale piattaforma logistica del Mediterraneo: il taglio del nastro della nuova piattaforma di Vado Ligure potenzia la nostra capacità di movimentazione e conferma il settore marittimo come quello più strategico e nodale per il sistema Liguria”.
Salvatore Margiotta senatore e sottosegretario al Mit, conclude: “La scelta del Project financing compiuta nel 2005 si è rivelata efficace, e sia pur con tempi italiani un po’ troppo lunghi, la struttura è diventata realtà. Ad APM va riconosciuta determinazione e pazienza. Mi piace sottolineare che – caso raro – il contributo pubblico si è ridotto da 300 a 270 milioni. Non si poteva inoltre immaginare un terminal senza una forte componente ferroviaria, e per questo l’atto di Concessione del 2008 impone l’uso della Modalità ferroviaria per il 40% del volume movimentato. L’RTI che lo gestisce – Serfer e Trenitalia Cargo – se ne farà carico assicurando un servizio all’altezza della sfida.
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, resta ancora da realizzare il casello autostradale di Bossarino; autostrade dei fiori sta completando la progettazione definitiva con l’obiettivo di arrivare entro la fine 2020 all’appalto dell’opera. Il Governo farà la Sua parte di stimolo, di controllo e vigilanza affinché l’obiettivo sia colto nel più breve tempo possibile”.
G. D.