36enne impiegato dell’Arsenale di Spezia in malattia partecipava a show, stage e concorsi balli caraibici
Sono una ventina gli episodi documentati dai carabinieri di Spezia
La passione per i balli caraibici rischia di costare molto cara ad un 36enne spezzino, assistente tecnico del Ministero della Difesa impiegato presso l’Arsenale Militare Marittimo della Spezia: anziché recarsi al lavoro, infatti, per dedicarsi alla sua passione l’uomo aveva lamentato dolori incompatibili con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa ed era riuscito a farsi sistematicamente rilasciare da vari medici certificati, poi trasmessi in ufficio per giustificare le assenze.
Fra le prove: un investigatore si è scattato un selfie col “ballerino”
Le presunte patologie non gli avevano però impedito di partecipare a stage, show e finanche a numerosi concorsi danzanti organizzati in numerose sale da ballo di Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Campania e Puglia, interventi abitualmente reclamizzati via web attraverso i principali canali social.
Circa una ventina gli episodi documentati, che hanno condotto alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica della Spezia, che gli ha contestato la truffa aggravata continuata ai danni dello Stato.
Le indagini, condotte dai carabinieri per la Marina Militare della Spezia, hanno evidenziato come il “ballerino”, anziché recarsi al lavoro, preferisse svolgere il ruolo di istruttore nei riguardi degli iscritti ai corsi di ballo caraibico, organizzati in uno dei centri fitness più conosciuti di Parma, sfruttando una popolarità personale derivante da molteplici partecipazioni a esibizioni pubbliche quali, tra le più rilevanti, quelle tenutesi in occasione del “The Next Generation Congress” e “World Salsa Meeting” svoltisi nel 2018 e nel 2019 a Milano, cui aveva preso parte benché formalmente convalescente.
Gli accertamenti, condotti anche dal punto di vista amministrativo, hanno dimostrato come il “ballerino” abbia indebitamente percepito una circa 7000 euro, a titolo d’indennità di malattia.
I carabinieri hanno condotto minuziose indagini con pedinamenti e perfino dissimulate partecipazioni alle stesse serate danzanti, ricostruendo dettagliatamente il suo modus operandi. In un’occasione, per documentare i fatti, uno degli investigatori è addirittura riuscito a scattarsi un selfie con lui, spacciandosi quale ammiratore.
Parallelamente alla vicenda giudiziaria, il Ministero della Difesa ha inoltre avviato nei confronti del dipendente le previste procedure di contestazione degli addebiti, nel rispetto delle norme generali sull’ordinamento del lavoro sul pubblico impiego.
G. D.