Ritrovate madre e figlia sui monti di Arenzano. Arrestato per violenze in famiglia a Imperia

Ritrovate madre e figlia sui monti di Arenzano. Arrestato per violenze in famiglia a Imperia
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Buone notizie dalle alture di Arenzano. Marito accumula 4 anni e mezzo di carcere per maltrattamenti

Genova Ritrovate madre e figlia disperse sulle alture di Arenzano

Nel tardo pomeriggio di martedì 18 febbraio, i Vigili del fuoco di Multedo hanno soccorso una madre e sua figlia che si erano perse sulle alture di Arenzano. La centrale operativa ha istruito le due su come comunicare la loro posizione tramite il GPS del telefonino.

Le donne sono state recuperate dai Vigili del fuoco nei pressi del passo della Gava, dopo circa un’ora di cammino, e ricondotte in zona sicura. Dopo il soccorso delle donne i vigili sono ripartiti per cercare il cane, dotato di un collare con GPS inserito, anche lui disperso sulle alture.

 

Imperia Maltrattamenti in famiglia e aggressione alle Forze dell’Ordine. Arrestato dalla Polizia di Stato

Aveva riportato una serie di condanne per gravi episodi di maltrattamenti endofamiliari e aggressioni (verbali e non solo) nei confronti delle Forze dell’Ordine. Ora che le condanne sono tutte divenute definitive, per un 43enne imperiese si sono aperte le porte del carcere, dove è stato condotto dai poliziotti della Squadra Mobile di Imperia, che lo hanno rintracciato nel centro cittadino.

I fatti, per i quali è stato condannato complessivamente a circa quattro anni e mezzo di reclusione, sono risalenti negli anni.

Già nel 2012 la Volante era intervenuta presso la sua abitazione dove si era barricato, con moglie e figlio di soli 5 anni, imbracciando un mitra ed impugnando una pistola. Gli operatori erano riusciti ad immobilizzarlo, constatando che si trattava di armi da “soft air”, ma l’uomo aveva aggredito gli agenti con ripetute ingiurie e minacce. La donna, stanca delle sempre più continue e gravi angherie che era costretta a subire da tempo, lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia. Una vita in un crescendo di aggressività davvero preoccupante, dovuto anche all’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Nel 2015 era stato arrestato per resistenza, oltraggio minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia: nel corso di un posto di controllo, il suo veicolo era stato notato svoltare repentinamente e dallo stesso era scesa una donna in lacrime, impaurita, la quale aveva riferito che per tutto il tragitto era stata minacciata di morte e picchiata dall’uomo alla guida. Quest’ultimo era sceso dal mezzo e aveva aggredito i militari che lo arrestarono.

L’attività investigativa aveva svelato i continui maltrattamenti ai danni della compagna, obbligata a un regime di vita vessatorio, mortificante e insostenibile, anche percuotendola violentemente, ingiuriandola ed umiliandola, noncurante addirittura dello stato di gravidanza della donna.

 

G. D.