Coltivazione cannabis, si aprono nuovi scenari dopo la sentenza delle Corte Europea
Nuove possibilità per le imprese liguri
La sentenza della Corte Ue apre nuove opportunità alle aziende agricole che hanno investito nella coltivazione della cannabis, con i terreni dedicati a questo prodotto che nel giro di cinque anni, a livello italiano, sono aumentati di dieci volte superando i 4000 ettari.
Il settore della Cannabis Sativa, in Liguria, ha preso piede soprattutto nelle zone a più alta vocazione floricola, le quali stanno esplorando le grandissime potenzialità di tale coltura, coltivata nel pieno rispetto delle regole.
E’ quanto afferma Coldiretti Liguria in riferimento al pronunciamento della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha sancito la possibilità di libera circolazione dell’olio di cannabidiolo (Cbd) nel mercato interno. La Corte infatti è intervenuta in merito alla commercializzazione di una sigaretta elettronica all’olio di cannabidiolo, facendo finalmente chiarezza sulla possibilità di distribuire e immettere al consumo, in tutti gli stati membri, tale sostanza ottenuta da piante di canapa legalmente coltivate.
La controversia, che ha origine dal divieto contenuto nella legislazione francese di commercializzare il Cbd, apre alla possibilità di utilizzo, in quanto sostanza diversa da uno stupefacente, non risultando avere effetti psicotropi e nocivi per la salute umana.
<<Anche per le nostre imprese si aprono dunque prospettive commerciali del tutto inesplorate – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – perché, sempre che i dati scientifici disponibili consentano di escludere l’assenza di rischi reali sulla salute, in base a indici oggettivi e non ipotetici, sarà possibile costruire una filiera che dal campo arrivi alla immissione al consumo di prodotti da impiegare per sigarette elettroniche.
Una apertura importante per un settore che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom anche nella nostra regione, dove le imprese, nonostante il clima di incertezza che aleggiava, hanno comunque continuato ad investire su una pianta che molto bene si è adattata al nostro territorio, permettendo di avere rese significative.
La cannabis coltivata in Liguria – continuano – è un prodotto che punta sulla qualità delle infiorescenze, dalle quelli si producono principalmente estratti, oli aromatici, prodotti cosmetici, alimentari, che sfruttano tutte le caratteristiche positive contenute nei cannabinoidi, componenti nobili della pianta, che, al contrario del thc, possiedono proprietà che possono rispondere a diversi utilizzi. Riteniamo che trovare nuovi sbocchi commerciali a questo prodotto possa contribuire in Liguria al radicamento di una nuova opportunità di sviluppo, facilitando anche quella modernizzazione che si richiede al comparto, riducendone notevolmente la dipendenza dall’estero.
Ricordiamo che, come per tutti i settori produttivi del mondo agroalimentare italiano, anche per il settore della canapa, deve valere sempre e comunque il concetto di legalità e origine del prodotto: solo con questi principi si possono tutelare i produttori e i consumatori”.
Coldiretti sta lavorando da tempo – concludono Boeri e Rivarossa – con la Federazione nazionale dei tabaccai per costruire una filiera di produzione certificata che possa offrire tutte le garanzie necessarie alla tutela della salute e naturalmente conforme alla disciplina prevista per le rivendite di generi di monopolio, essendo i prodotti da fumo assimilati al tabacco>>.
G. D.