Genova aggressione sindacalista Cgil, dubbi della Digos sulla sua testimonianza

Genova aggressione sindacalista Cgil, dubbi della Digos sulla sua testimonianza
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Ci sono discordanze tra le dichiarazioni dell’aggredito ed i riscontri della Magistratura

Aggressione sindacalista

– Martedì 15 aprile un fatto increscioso risveglia la città di Genova, dove un sindacalista sarebbe stato aggredito da due uomini di chiara matrice fascista.

<<Nella mattinata di oggi un nostro Segretario, appartenente alla categoria degli edili, è stato vittima di una vile aggressione fascista – spiegano dalla Cgil -.

Due uomini, a Sestri Ponente, l’hanno avvicinato mentre scendeva dalla macchina di servizio, sulla quale erano esposti i loghi dei referendum sul lavoro e cittadinanza, gridando “comunista di merda”, sputandogli addosso, facendo il saluto romano, avventandosi verso di lui che, pur riuscendo a difendersi e divincolarsi, allontanandosi dal posto sulla sua vettura, ha dovuto fare ricorso alle cure del Pronto Soccorso.

Un fatto che riteniamo di una gravità inaudita e che ci riporta ad un clima di tempi che pensavamo ormai lontani.

Chiediamo alla Prefettura di essere ascoltati e di convocare una riunione del Comitato ordine sicurezza perché vogliamo che nella nostra città, come nel paese, violenze di ogni tipo non si ripetano più e che i principi democratici e costituzionali, figli della Liberazione, di cui quest’anno celebriamo gli 80 anni, continuino a garantire la sicurezza di chi rappresenta i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori come di tutti quelli che esprimono democraticamente le proprie rivendicazioni.

Per questi motivi – concludono – questa sera alle ore 17 in Piazza Baracca a Sestri Ponente, convocheremo un presidio democratico (vedi immagine n.d.r.) al quale invitiamo lavoratrici e lavoratori e tutta la cittadinanza>>.

Peraltro, la vittima era stata dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di cinque giorni.

Immediatamente sono scattate le indagini della Digos di Genova, ed è stato sentito il sindacalista. A distanza di un paio di giorni dopo i riscontri degli investigatori sono sorte delle incongruenze tra le dichiarazioni stesse dell’aggredito.

Dalle immagini delle telecamere del quartiere risulterebbe che nell’orario dell’agguato l’uomo non fosse ancora uscito di casa, per poi accompagnare i figli a scuola mezz’ora dopo; così come altri particolari al vaglio degli inquirenti.

È probabile che il sindacalista venga ancora sentito in Procura, poiché il fatto ha avuto una forte eco in città, peraltro in piena campagna elettorale per le elezioni comunali del 25/26 maggio, nel frattempo l’uomo ha ritirato la denuncia presentata alla Polizia.

Tra l’altro, la vicenda ha toccato tutte le forze politiche con gli schieramenti principali che hanno solidarizzato con la vittima condannando il grave gesto. Gesti che peraltro possono sempre turbare menti deboli e violente.

Nel frattempo, Cgil ha rilasciato un ultimo comunicato.

<<Cgil Genova e Liguria esprimono assoluta fiducia negli organismi inquirenti, nella magistratura, nelle istituzioni e, fatta salva la libertà di stampa, dichiarano di essere fortemente preoccupate per la fuoriuscita di notizie che potrebbero mettere a rischio le stesse indagini.

Ieri, a poche ore da quanto è accaduto, sulla stampa sono stati pubblicati stralci della denuncia del sindacalista e nuovamente oggi sono trapelate notizie sulle indagini che dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio.

Nel ribadire la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti, la Cgil non può che essere fortemente preoccupata per questa inquietante situazione che potrebbe mettere a rischio il buon esito del lavoro degli inquirenti e avere ripercussioni sulla parte lesa – concludono ->>.

 

G. D. (nella foto Cgil la manifestazione dopo l’aggressione)

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