Sassello Ospedale Sant’Antonio sulla strada giusta, resta il nodo creditori

Sassello Ospedale Sant’Antonio sulla strada giusta, resta il nodo creditori
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Tra le operazioni di risanamento: vendita Palazzo Perrando, nuovi posti letto da Asl2, concessione ala B, proposta ai creditori dal 60% in su

Sant’Antonio Sassello

– Il piano di risanamento del commissario straordinario Gabriele Marino Noberasco sta viaggiando a gonfie vele, la luce in fondo al tunnel, dopo due anni e mezzo di gestione commissariale, non è ancora visibile ma la strada intrapresa è quella giusta.

Una importante operazione, formalizzata a fine 2024 con il commissario prefettizio del Comune Giorgio Ariberto Moranzoni, è stata la vendita del Palazzo Perrando, che ospita il museo e la biblioteca, al Comune di Sassello.

Sant Antonio vendita Palazzo Perrando

I due Enti, Ospedale e Comune, hanno così compiuto un progetto che soddisfa le esigenze istituzionali di entrambi.

Grazie ad un finanziamento di Regione Liguria, rientrante nel Fondo Strategico Regionale, pari a 300mila euro, il Comune aggiunge 11mila euro di cofinanziamento e può così acquisire una struttura di pregio valorizzando al meglio quel polo culturale esistente da sessant’anni; mentre per l’Ospedale, oltre a garantire le memorie testamentarie di Ebe Perrando, ultima superstite della famiglia, ottiene nuova linfa (311mila euro) per il prosieguo dell’opera di risanamento.

Va anche sottolineato che proprio nel mese di dicembre il Ministero della Cultura ha dichiarato il palazzo di interesse culturale, classificandolo quindi tra i beni culturali protetti, di proprietà pubblica.

<<Si attende ora, per la presa di possesso formale da parte del Comune – ha spiegato il commissario Noberasco -, solo il decorso del termine necessario, previsto dalla legge per l’esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato o di altri enti pubblici>>.

Resta ancora in sospeso il trasferimento delle collezioni, di proprietà dell’Asp, che il museo custodisce, dove i due Enti ci stanno lavorando, magari ancora con l’aiuto del Fondo Strategico Regionale.

<<Il trasferimento del Palazzo che ospita il Museo Perrando è un tassello importante, ma certamente non l’unico, nel contesto del piano di risanamento pluriennale dell’Asp che la Giunta Regionale ha approvato nell’aprile scorso – prosegue Noberasco -.

Le condizioni economico-finanziarie, ma anche la complessa situazione amministrativa, che hanno condotto al commissariamento dell’Ente nell’agosto del 2022, ormai note a tutti ben al di là del territorio sassellese e dei Comuni limitrofi, hanno reso necessaria un ripensamento complessivo del modello organizzativo dell’Asp, nell’ambito del quale la società strumentale in house, Sant’Antonio Servizi Srl, ha giocato e gioca un ruolo centrale.

Se oggi l’Ospedale Sant’Antonio continua a rappresentare un presidio sociosanitario fondamentale per il territorio lo si deve, prima di tutto, al personale che ogni giorno opera presso la struttura e che ha continuato a credere nel suo valore, anche quando altrove sarebbero state disponibili soluzioni più comode o sicure. La riorganizzazione ha richiesto a tutti un impegno gravoso, per sostenere il quale la collaborazione e la fiducia del personale sanitario (e non solo) sono state e saranno essenziali>>.

Il forte disavanzo del Sant’Antonio non aumenta più, anzi il risanamento lo sta attaccando con forza, pur mantenendo alto il livello di qualità dei servizi, come sostiene il commissario.

<<I risultati, pur con la necessaria cautela, ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. I dati 2024 indicano una riduzione sia del debito (certamente ancora importante) che del disavanzo di gestione; ciò senza mai scendere a compromessi e assicurando il pieno rispetto degli standard di servizio che una struttura pubblica deve garantire, come ci confermano gli esiti delle verifiche compiute da Alisa e – soprattutto – le voci dei nostri pazienti e delle loro famiglie>>.

Altra importante risorsa prevista dal piano di risanamento è l’aumento dei posti letto in convenzione con l’azienda sanitaria savonese.

Infatti, durante il 2024 i posti letto in convenzione con Asl2 sono saliti a 24 su 50 e destinati ad aumentare ancora nel 2025 a 34, di cui 24 per Residenza Protetta e 10 per Rsa).

<<Il 2025 – continua Noberasco – vedrà anche il completamento delle opere di ammodernamento di un piano dell’Ospedale, finanziate dalla Strategia Nazionale Aree Interne.

La sinergia con Asl2 ha consentito anche di salvaguardare la piastra ambulatoriale presente al Sant’Antonio, la quale costituisce la base anche per i servizi di prossimità e domiciliari offerti dall’Azienda sanitaria sul territorio e sarà ulteriormente ampliata.

L’incremento dei posti in convenzione, insieme alla revisione delle tariffe operata da Regione Liguria, ha migliorato la sostenibilità della gestione, la quale potrà ulteriormente migliorare tra il 2025 e il 2026, con il completamento del riequilibrio>>.

Nel frattempo, si è concretizzata la concessione dell’ala B dell’Ospedale a un operatore specializzato nell’assistenza a pazienti con patologie psichiatriche. Operatore che ha investito tanto nella ristrutturazione dell’ala, quanto nella centrale termica dell’Ospedale (risorse che l’Ente non aveva) e opererà sotto la supervisione dell’Asp, realizzando importanti sinergie.

Ma, come abbiamo scritto, la luce in fondo al tunnel non è ancora visibile. Le premesse sono buone ma la situazione finanziaria dell’Asp è ancora molto fragile poiché il piano di risanamento necessita la copertura del forte debito verso i creditori.

Sant Antonio Sassello commissario

<<È evidente – interviene il commissario – che il successo della ristrutturazione richiede la fiducia e il supporto dei creditori, ai quali il Piano richiede un sacrificio, sia in termini di importo riconosciuto, sia in termini di tempo.

Il Piano rispetta rigorosamente l’ordine dei privilegi di credito previsto dalla legge, con un riconoscimento che varia tra il 60% e il 100% del valore dei crediti, a seconda della classe e della collocazione nel tempo. Siamo convinti che questa proposta sia la migliore possibile, mettendo a disposizione dei creditori non solamente il patrimonio disponibile, ma anche il valore generato dalla continuità aziendale>>.

Quindi l’offerta per i fornitori creditori spazia dal 60% in su, ma nel caso non venisse accettata il rischio è la messa in liquidazione dell’azienda.

<<Se i creditori, soprattutto quelli maggiori, decideranno di non aderire alla proposta, l’alternativa sarà solo quella della procedura di liquidazione, la quale consentirebbe percentuali di soddisfazione molto minori e costringerebbe l’Asp a passare la mano nella gestione sociosanitaria, eventualmente anche a operatori privati – conclude Noberasco -.

Il nostro obiettivo, invece, è quello di salvaguardare la residenzialità sociosanitaria pubblica e di farla crescere ancora. In questo contesto, la realizzazione di ogni possibile sinergia tra le Aziende pubbliche del ponente ligure sarà essenziale>>.

Saranno settimane intense e, soprattutto, delicate per il Sant’Antonio. Lo sforzo finora fatto è notevole, ma, pare, che il destino non sia più nelle sue mani.

 

G. D.