Madeira camminando lungo le levadas del Portogallo
Le levadas sono un sistema di irrigazione costruito dall’uomo a partire dal 1500…
Geco viaggiatore levadas
– Madeira è un’isola vulcanica al largo della costa nord-occidentale dell’Africa. Politicamente appartiene al Portogallo e racchiude in uno spazio ridotto un’incantevole varietà di ambienti: coste atlantiche assolate dove fare il bagno o camminare tra paesaggi di rocce rosse e nere, piscine di pietra lavica, zone centrali tropicali dense di vegetazione, picchi rocciosi che raggiungono i 1800 metri.
Noi ci abbiamo passato una settimana dedicandoci soprattutto a grandi camminate: camminate vertiginose a picco sull’oceano, sulla vetta del Pico Ruvio, tra la bruma della giungla, bagnate di pioggia e sudando sotto il sole. Tra tutti, abbiamo voglia di raccontarvi i percorsi lungo le levadas, perché di questi ci siamo proprio innamorate.
Innanzi tutto: di che cosa stiamo parlando? “Levar” in portoghese significa “portare”. Le levadas sono un sistema di irrigazione costruito dall’uomo a partire dal 1500 e rispondono alla necessità di portare grandi quantità di acqua dalla parte dell’isola che ne è più ricca (quella settentrionale) a quella più secca (quella sudorientale), dove è maggiormente sviluppata l’agricoltura. Si tratta quindi di canali: vista la morfologia dell’isola, per costruirli si dovette addentrarsi nel fitto della foresta, attraversare montagne, scavare tunnel. Un lavoro effettuato in condizioni veramente estreme. Risultato: nell’isola il sistema delle levadas è lungo 3.000 chilometri, di cui 25 di gallerie.
Le levadas di Madeira continuano a fare il loro lavoro vitale: da qualche tempo, però, se ne è aggiunto un altro. Il trekking. Proprio così. I canali, lo avrete intuito, passano da punti spettacolari: montagne e foreste, in alcuni punti si aprono altissime sulla costa, in altri si abbassano in cunicoli bui, in altri ancora passano sotto salti di cascate. Oggi sono percorsi lungo i quali si può camminare. Si cammina lungo gli stretti sentieri costruiti di fianco ai canali, talvolta lo spazio è così ridotto che gli scarponi procedono proprio sugli argini. Ci sono punti al buio e gallerie, punti in cui si deve passare sotto le cascate, punti in cui l’acqua si apre a formare piscine naturali. Le levadas, in un connubio di attività antropica e incontro con la natura, permettono di scoprire parti dell’isola altrimenti inaccessibili, perché non ci sono strade lungo il loro percorso.
Noi abbiamo passato giorni a esplorarle nel silenzio (perché lungo i tragitti non ci sono punti di ristoro, negozi, niente: solo la natura), ascoltando i canti degli uccelli, guardando i colori accesi dei fiori e la bellezza esuberante della vegetazione.
Giulia Tabacco
Giulia Tabacco racconta avventure e disavventure di viaggio nel blog: www.gecoviaggiatore.it sulle pagine Fb e Insta: Il geco viaggiatore e nella serie podcast: Geco viaggiatore Travel Tales, disponibile su Spotify https://sptfy.com/gecoviaggiatore